04-05-09, 03:29 PM
[quote name='funnycar' post='207731' date='4/5/2009, 14:48']Mia moglie adora la Reggia di Verailles: migliaia di locali ed un solo WC nascosto da una tenda: nella sala del Trono!
Un antico proverbio cinese dice: ?Conserva ci? che ? vecchio ma conosci ci? che ? nuovo?; Winston Churchill aggiunse: ?Pi? indietro nel passato siete in grado di vedere, pi? avanti nel futuro ? probabile che siate in grado di vedere?.
In queste due massime sta la contraddizione dell'industria dell'automobile in tutto il momdo.
Le condizioni di vita attuali impediscono a me, ligure e residente in Ligura, di possedere un'auto americana perch? nello spazio occorrente a realizzare un garage adatto si costruiscono monolocali: la stessa cosa capita a Tokio.
L'equilibrio che sar? necessario a FIAT-Chrysler non ? quello degli anni sessanta: allora la Concessionaria per l'Italia non disponeva dei ricambi a noi necessari (richiesta ufficiale sponsorizzata da Caltex) per sistemare il Firepower di DRAGone. E qui salta fuori un altro problema: l'obbiettivo di entrambe le Fabbriche ? la pura "sopravvivenza" in un Mercato "globale" che non ha i medesimi target di quello di 42 anni fa, quando la Chrysler vendeva...quante macchine in un anno, in Italia?
E' cambiato tutto (in bene od in male) ed oggi l'automobile ? semplicemente un elettrodomestico: dal punto A al punto B con ad un costo competitivo nei confronti dell'autobus, tram, metropolitana, treno, aereo, a seconda della distanza tra i due punti: ? in regime di concorrenza, aggravata dalle accuse di chi sostiene che l'automobile ? la "sola" responsabile dei cambiamenti climatici. Non condivido questa posizione, ma ? la pura realt? delle "condizioni" e non delle opinioni, desideri, speranze di un appassionato "puro" come noi.
Chi desidera cinque metri e mezzo per due di acciaio deve rassegnarsi alle aste on-line, ai raduni di mmmmereghhane tamarre, al lavoro in officina sul tipo "Do It Yourslef" (come ? dimostrato in questo Forum), alla cultura del passato.
Le macchine di domani, se i vertici di Torino e Detroit saranno lungimiranti come Henry Ford, si baseranno su tecnologie spaziali, pannelli solari, propulsione ibrida, materiali riciclabili, piccole dimensioni, leggerezza, ridotti consumi: il vero "colpo di genio" sarebbe rappresentato dalla possibilit? di un'auto che "produce" energia quando non utilizzata per il trasporto, e non ? impossibile, almeno a livello teorico. La Ford T sostitu? i quadrupedi, la macchina di domani dovrebbe sostituire l'automobile.
Non serve pi? (e possiamo accettare un accorato purtroppo di pochi) una Packard Limousine a 7 posti o Hummer "all terrain".[/quote]
Franco sei il mio profeta!!!
Un antico proverbio cinese dice: ?Conserva ci? che ? vecchio ma conosci ci? che ? nuovo?; Winston Churchill aggiunse: ?Pi? indietro nel passato siete in grado di vedere, pi? avanti nel futuro ? probabile che siate in grado di vedere?.
In queste due massime sta la contraddizione dell'industria dell'automobile in tutto il momdo.
Le condizioni di vita attuali impediscono a me, ligure e residente in Ligura, di possedere un'auto americana perch? nello spazio occorrente a realizzare un garage adatto si costruiscono monolocali: la stessa cosa capita a Tokio.
L'equilibrio che sar? necessario a FIAT-Chrysler non ? quello degli anni sessanta: allora la Concessionaria per l'Italia non disponeva dei ricambi a noi necessari (richiesta ufficiale sponsorizzata da Caltex) per sistemare il Firepower di DRAGone. E qui salta fuori un altro problema: l'obbiettivo di entrambe le Fabbriche ? la pura "sopravvivenza" in un Mercato "globale" che non ha i medesimi target di quello di 42 anni fa, quando la Chrysler vendeva...quante macchine in un anno, in Italia?
E' cambiato tutto (in bene od in male) ed oggi l'automobile ? semplicemente un elettrodomestico: dal punto A al punto B con ad un costo competitivo nei confronti dell'autobus, tram, metropolitana, treno, aereo, a seconda della distanza tra i due punti: ? in regime di concorrenza, aggravata dalle accuse di chi sostiene che l'automobile ? la "sola" responsabile dei cambiamenti climatici. Non condivido questa posizione, ma ? la pura realt? delle "condizioni" e non delle opinioni, desideri, speranze di un appassionato "puro" come noi.
Chi desidera cinque metri e mezzo per due di acciaio deve rassegnarsi alle aste on-line, ai raduni di mmmmereghhane tamarre, al lavoro in officina sul tipo "Do It Yourslef" (come ? dimostrato in questo Forum), alla cultura del passato.
Le macchine di domani, se i vertici di Torino e Detroit saranno lungimiranti come Henry Ford, si baseranno su tecnologie spaziali, pannelli solari, propulsione ibrida, materiali riciclabili, piccole dimensioni, leggerezza, ridotti consumi: il vero "colpo di genio" sarebbe rappresentato dalla possibilit? di un'auto che "produce" energia quando non utilizzata per il trasporto, e non ? impossibile, almeno a livello teorico. La Ford T sostitu? i quadrupedi, la macchina di domani dovrebbe sostituire l'automobile.
Non serve pi? (e possiamo accettare un accorato purtroppo di pochi) una Packard Limousine a 7 posti o Hummer "all terrain".[/quote]
Franco sei il mio profeta!!!