27-02-14, 10:18 AM
Mi sembra di averlo scritto altrove, ma dopo il post di Nigel capita a fagiolo: ho parlato col presidente del club Ferrari della mia provincia.
Non sono un Ferrarista, ovviamente, ma da appassionato di auto ho avuto il piacere di conoscerlo e di parlarci un po'.
Aveva un'officina favolosa, dove sono stato, aperta molti anni fa con sacrifici e voglia di fare, ora ha chiuso i battenti e gli operai (tutta gente coi fiocchi) è rimasta a casa, perchà molti di quelli che hanno la fortuna di avere una Ferrari, specie storica, se tengono duro la confinano nel box e non la usano più per paura. I temerari rischiano e ogni tanto un giretto lo fanno, cercando di schivare i posti di blocco della GdF. Chi non ha il cavallino nel cuore la vende, all'estero. Più della metà delle auto che curava nella sua officina sono finite fuori dall'Italia, e non aveva più ragione di tenere aperta una attività che non riusciva non dico a fare utile, ma almeno a mantenersi. Lui ora sta cercando fortuna in Cina perchà là iniziano ad apprezzarle. Già perchà costruendoci i computer, i telefoni e i tablet ora hanno fatto i soldi e vogliono fare cose da ricchi, cose che i ricchi nostrani non possono fare.
Un'altra cosa che lo rattristava moltissimo è che le Ferrari storiche stanno uscendo da qui (il paese del museo Ferrari) per andare nei paesi emergenti. Non vanno in Germania, USA o in Scandinavia. Vanno in: primo in classifica - Russia; secondo in classifica: Marocco.
E noi siamo ancora qui a chiamare "marocchini" quelli che ci chiedono la monetina del carrello al supermercato.
Di questo passo in Marocco si vedranno gli italiani lavare i parabrezza ai semafori.
Non sono un Ferrarista, ovviamente, ma da appassionato di auto ho avuto il piacere di conoscerlo e di parlarci un po'.
Aveva un'officina favolosa, dove sono stato, aperta molti anni fa con sacrifici e voglia di fare, ora ha chiuso i battenti e gli operai (tutta gente coi fiocchi) è rimasta a casa, perchà molti di quelli che hanno la fortuna di avere una Ferrari, specie storica, se tengono duro la confinano nel box e non la usano più per paura. I temerari rischiano e ogni tanto un giretto lo fanno, cercando di schivare i posti di blocco della GdF. Chi non ha il cavallino nel cuore la vende, all'estero. Più della metà delle auto che curava nella sua officina sono finite fuori dall'Italia, e non aveva più ragione di tenere aperta una attività che non riusciva non dico a fare utile, ma almeno a mantenersi. Lui ora sta cercando fortuna in Cina perchà là iniziano ad apprezzarle. Già perchà costruendoci i computer, i telefoni e i tablet ora hanno fatto i soldi e vogliono fare cose da ricchi, cose che i ricchi nostrani non possono fare.
Un'altra cosa che lo rattristava moltissimo è che le Ferrari storiche stanno uscendo da qui (il paese del museo Ferrari) per andare nei paesi emergenti. Non vanno in Germania, USA o in Scandinavia. Vanno in: primo in classifica - Russia; secondo in classifica: Marocco.
E noi siamo ancora qui a chiamare "marocchini" quelli che ci chiedono la monetina del carrello al supermercato.
Di questo passo in Marocco si vedranno gli italiani lavare i parabrezza ai semafori.