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Hot rods, hot rodders ed hot rodding
SERINO HOT ROD 75 YEARS OF FAMILY TRADITION



[Immagine: DRAGoons_CLAN.jpg] [Immagine: me-lil.jpg] [Immagine: DragOne_USACF.jpg]
http://www.funnycar.it/







"La mente umana ? come il paracadute: funziona solo se ? aperta" (Louis Pauwels e Jaques Bergier)

Stay hungry, stay foolish

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OK! Vista la prtecipazione massiccia, proviamo a continuare.

Anni venti (dello scorso secolo).

Wally Parks, mancato appena un mese fa, dice che i "teen agers" (perch? non erano ancora hot rodders) frequentavano indifferentemente i Viali di Los Angeles ed i lakes.





Davvero molto interessanti questi flashback,spero tu abbia voglia di inserirne molti altri!!!



Piero
[Immagine: PieroSignX.jpg][Immagine: CadillacItalianOwners_X.jpg]
Dubito...ergo sum.
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[quote name='Piero' post='169250' date='21/11/2008, 15:09']OK! Vista la prtecipazione massiccia, proviamo a continuare.

Anni venti (dello scorso secolo).

Wally Parks, mancato appena un mese fa, dice che i "teen agers" (perch? non erano ancora hot rodders) frequentavano indifferentemente i Viali di Los Angeles ed i lakes.





Davvero molto interessanti questi flashback,spero tu abbia voglia di inserirne molti altri!!!



Piero[/quote]

Wally Parks ? mancato a Settembre 2007.

Lo dice (e lo ha sempre sostenuto) perch? era nato nel 1913 ed ha vissuto in prima persona (una volta trasferitosi in California) il periodo pioneristico sul Muroc dry Lake: ed anche a proposito di questo nome c'? una storia molto interessante (ma non ricordo se la ho gi? raccontata, proprio in questo topic).

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Se hai voglia, potresti ripeterla....
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[quote name='mopar' post='169300' date='21/11/2008, 20:30']Se hai voglia, potresti ripeterla....[/quote]



Il sito era una zona desertica che agli inizi degli anni venti poteva essere assegnata a chi ne avesse fatto richiesta: per capirci qualcosa di simile ai terreni degli Stati centrali durante il periodo 1600-1700 od alle concessioni per la ricerca dell'oro.

Una parte del Rodriguez dry Lake fu richiesta dalla famiglia Corum, di origini scozzesi. Il loro lavoro consisteva nella ricerca di vene d'acqua (sorgenti) sotterranee e nel successivo impianto di una coltivazione d'erba medica (foraggio per animali) ed un allevamento di tacchini; I Corum, da buoni scozzesi, rivendevano parte della loro concessione ad altri coloni, attirati dal terreno gi? bonificato, al prezzo di un dollaro l'acro. In breve si form? una comunit? agricola per la quale erano necessari (come si direbbe oggi) "servizi". Nel frattempo, dato che i coloni erano immigrati, il nome originario spagnolo fu gradatamente americanizzato prima in Rodgers e poi in Rogers: le mappe della zona, nelle varie epoche, riportano, appunto le varie denominazioni.

I servizi da offrire alla comunit? furono individuati dai Corum in un General Store, al quale unire un Ufficio Postale attraverso il quale i coloni avrebbero potuto comunicare con i parenti lontani. La Legge imponeva che ogmi Ufficio Postale fosse registrato presso un Dipartimento Statale con un nome ufficiale. Nella Shasta County, nel Nord della California, esisteva (allora) una cittadina di nome Coram, in quel periodo molto attiva in quanto vicina a miniere di rame e sede di numerose raffinerie. I Corum, conoscendo le origini straniere dei loro coloni, avevano timore che le grafie troppo simili avrebbero potuto generare confusione (pensate ad una Rama vicino a Roma tra immigrati pakistani...) e rovesciarono semplicemente le lettere del loro cognome, registrando un Ufficio Postale denominato "Muroc". Nel breve periodo risult? a tutti pi? facile identificare anche il dry lake con il cognome rovesciato dei Corum e "Murok Lake" rimase per sempre.

Il Rodriguez Lake era raggiungibile da Los Angeles attraverso una strada sterrata lunga circa cento miglia, partendo dalla cittadine (allora) di Lancaster della quale ? ricordata una bottiglieria ad Adelanto (altro paesino). Spiegher? dopo perch? ? cos? importante.

Durante il periodo della caccia, da parte della Polizia, agli shot rodders (hot rodders fuori legge, quelli delle sfide sui viali) molti si lancaiarono alla ricerca di zone poco frequentate dai Cops per correre in pace...

Molto di ci? che si racconta ? dovuto a tradizioni orali: racconti (enfatizzati) dai nonni ai nipoti e dai fratelli maggiori al pi? piccolo: secondo queste tradizioni un gruppo di teen agers motorizzati avrebbe (ri)scoperto il deserto di Mojave (del quale fa parte il Rodriguez) per caso; altri sostengono che proprio il Genral Store aperto dai Corum era una meta abituale dei "fuggitivi". Quasi tutti sono concordi nel sostenre che una distesa piatta, assolutamente piatta, lunga 12 miglia e larga quasi otto rappresent? da subito il Paradiso in terra per i primi hot rodders.

Lo sterrato lungo cento miglia ? una delle cose vivamente ricordate da Wally Parks, tanto da raccontare come il Venerd? sera i teenagers si organizzassero in colonne per compiere la traversata: una volta giunti ai margini dellla piana si organizzavano come i Pionieri dei tempi anadati, creando un circolo di vetture (Ford model T in larga maggioranza) esattamente come si faceva con i carri Conestoga, con il fuoco nel mezzo, per difendersi dai cojotes. Esistono fotografie di quegli accampamenti, pubblicate nel volume di Parks.

Il mattino del sabato, dopo una notte all'addiaccio ed al gelo (nei deserti, tutti, la temperatura precipita dopo il tramonto), mentre si preparava la colazione (caff? e slasicce) si smontavano anche gli accessori non indispensabili: parabrezza, capotes, predellini, parafanghi, fanali.

E si iniziava a correre: ognuno per i cavoli suoi.

Un terreno cos? vasto sembrava non necessitare di regole, ma si cap? ben presto che questa convinzione era errata per due motivi.

Il Muroc Lake ? un sito dal fondo alcalino e piuttosto ventoso, in certe ore o periodi dell'anno: nessuno si preoccupava del fatto ma la polvere sollevata dal vento impediva di vedere chi correva in direzione parallela, in censo contrario e trasversale. In breve il Sabato e la Domenica il Muroc lake era una sola nuvola di polvere...Ed iniziarono a capitare i primi incidenti, molti dei quali gravissimi o mortali. La cosa riulta da comunicazioni e "visite" della Polizia di Contea seguite da una diffida: senza organizzazione il sito sarebbe stato chiuso.

I pi? anziani tra i ragazzi si presero la responsabilit? di stabilire, innanzitutto, una sola direzione per la corsa; successivamente si arriv? ad eliminatorie "a gruppi" (le prime Classi regolamentate) controllate da una "Patrol car" che osservava dalla destra del gruppo e comminava penalit? in caso di infrazioni: molti (Alex Xidias, uno tra tutti) dice che si guidava "per istinto" dato che la visibilit? era pressoch? nulla...

Il secondo motivo era rappresentato dalle lepri: non ? detto che fosse colpa dei Corum, fatto sta ed ? che le lepri abbondavano nei dintorni della piana: probabilmente spaventate dal rombo degli scarichi liberi si lanciavano in folli fughe attraverso il deserto. Qualche incosciente, nel bel mezzo di un tentativo, deviava per rincorrere la o le lepri ed ? assodato che queste repentine deviazioni ad alta velocit? rappresentassero "concausa" di molti incidenti.

Il Muroc Lake fu occupato da un plotone di avieri armati (baionetta in canna) nel Dicembre 1941, subito dopo Pearl Harbour e gli hot rodders sloggiati senza tanti complimenti: molti "veterani" tra i primi hot rodders ricordano molto bene quella mattina.

Sul luogo ? oggi operativa la Edwards Air Force Base, occasionalmente usata anche per gli atterraggi dello Space Shuttle, nel caso cape Canaveral (o Kennedy) sia inagibile.

Last but not least, la Southern California Timing Associatio ? nata proprio sul Muroc lake.

[Immagine: DRAGoons_CLAN.jpg] [Immagine: me-lil.jpg] [Immagine: DragOne_USACF.jpg]
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Grazie Franco.
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[Immagine: WL%20MItchell%20Muroc%20Dry%20Lake.jpg]



Questo dipinto ? stato eseguito da W.L.Mitchell e rappresenta una una gara tra una Mercedes Benz SSK Roadster guidata da Zeppo Marx ed una Model J Duesemberg con alla guida Phil Berg svoltasi al Muroc Dry Lake.

Zeppo Marx (Herbert), ? uno dei fratelli Marx,principi della commedia americana.
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Bellissima l'immagine pittorica: molte testimonianze sono di questo tipo, ricordi...

Tra le altre cose ho dimenticato la bottiglieria di Adelanto: importantissima perch? dopo due giorni tra la polvere rappresentava una tappa obbligata al ritorno per dissetare i ragazzi!!!! Qualche autore dice anche che proprio qu? nacque il modo di dire "bench racing" (lo sport parlato del luned? mattino) riferito alle esagerazioni di "quello che si sarebbe potuto fare".



@mopar: ? stato un piacere, e tu lo sai!

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Grazie Funny gran bel racconto .
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Rivolgo a Franco una richiesta di approfondimento sul personaggio sottocitato.



Come ormai gia' specificato piu' volte, molteplici sono i personaggi che hanno contribuito alla crescita ed allo sviluppo degli Hot Hods e delle varie competizioni, sia di velocita' che di accellerazioni.



Molto importante per cio' che sono diventate le dragstrips odierne ? da attribuire a C.J."Pappy" Hart (gia' accennato all'inizio del post).



Piccolo riassunto su Pappy Hart.



Nel 1950 C.J.?Pappy? Hart insieme alla moglie Peggy,fondano la ?Santa Ana Drag? (1950-1959) sulla pista di fuga non utilizzata dell?aereoporto di Orange County (CA) dove ora ? situato il John Wayne Airport.

Fu proprio C.J.Hart il creatore delle prime gare professionali.

Anche se la primissima strip fu quella di Goleta,il creatore delle prime gare professionali fu proprio C.J Hart.

Tutti i giovani del paese accorrevano per vedere come venivano organizzate le gare sentendo parlare di questi nuovi modi di competere.

Nei mesi successivi alle prime gare sulla pista abbandonata della base aerea, sono nate in tutta la nazione delle associazioni intente a mettere le piste in sicurezza.

C.J.Hart ha lasciato un?impronta indelebile in questo sport con il suo sforzo di migliorare costantemente la sicurezza sulle piste ed in particolare la piu? famosa:

La Lion?s dragstrip di Long Beach.

Pappy diventa famoso tra i fans delle strip come ?Il Grande Uomo dello Sport? e negli anni a venire entra a far parte della NHRA Safety Safari.

C.J. muore alla veneranda eta? di 93 anni il 26/giugno del 2003.
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Grazie Angelo.
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[quote name='mopar' post='170036' date='25/11/2008, 19:16']Grazie Angelo.[/quote]

Grazie a voi.

Attendiamo con ansia Franco
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Cloyce Hart non amava molto il nome che il padre gli aveva affibbiato alla nascita (classe 1911) e non appena in grado di farsi amici adott? il nome di "Joe": dall'unione delle iniziali di nome di battesimo e nome adottato nacque quel C.J. Hart che tutti conoscono.

Sposato in giovane et? con Mary Margaret "Peggy", form? una coppia realmente indissolubile, anche durante il periodo della depressione, quando trov? impiego prima in una stazione di servizio, poi nel garage di un amico. Amando molto le auto da corsa era naturale che l'ambiente fosse quello e che la sua affabilit? gli procurasse il soprannome "Pappy".

Il coinvolgimento di Hart nella drag race non fu casuale perch? a Santa Ana e nei dintorni, gi? dal 1949, si svolgevano gare (illegali perch? non regolamentate da nessuno...) generalmente promosse dalla Santa Barbara Acceleration Association (della quale fa menzione anche Wally Parks).

La drag race dei primordi era pratica comune su tutti i dry lakes del comprensorio noto come Mojave Desert: veniva praticata come "warm-up" dei mezzi iscritti in competizione e per testare anche le potenzialit? degli avversari; una volta di ritorno dal week-end i racers non disdegnavano sfide improvvisate per strada e questa era la cosa che dava pi? fastidio a "Pappy" Hart.

Su sua specifica richiesta due amici, Creighton Hunter e Frank Stillwell, ottennero dalle autorit? municipali l'autorizzazione ad usare un tratto di aereoporto (Santa Ana Airport, oggi John Wayne Airport) per organizzare gare di accelerazione: notare che il permesso era concesso solo per il sabato pomeriggio e la giornata di domenica. Tutti gli impianti erano montati il Sabato e dovevano essere smontati entro la Domenica notte.

Il merito di Hart ? semplicemente immenso: per primo cap? che il pubblico aveva una parte importante nella diffusione di nuove idee e per questo fu il primo a predisporre le tribune (le prime contenevano solo 500 persone) che consentissero l'osservazione della competizione in tutte le sue fasi. Sui dry lakes tutta l'attenzione era riservata ai concorrenti ed i primitivi impianti di diffusione del suono si limitavano a "chiamare" i concorrenti, ma non rilasciavano i risultati che consistevano nella consegna del time-slip al diretto interessato; in pi? la lavagna sulla quale erano riassunte le velocit? raggiunte non erano facilmente acessibili in quanto sistemate nella zona dello start, riservata agli Officials.

Adottando il medesimo tipo di rimorchio (issato in verticale) Hart cre? il prototipi delle odierne "Timing Towers" ove, accanto ai cronometristi mise anche uno speaker (John Tuttle) incaricato di descrivere al pubblico ci? che stava accadendo in pista: preparazione delle auto o moto, fasi di allineamento, sbandierate coreografiche del flag man, fumate e sbandate, rincorse e rientri.

Avendo conoscenza delle regole adottate dalla Roussetta Timing Association (la rivale della S.C.T.A.) ammise da subito (o quasi) anche le vetture coupe e sedan, non solo le rodaster e le modified o lakester che correvano a Muroc, contribuendo non poco a rendere popolare l'esperienza della drag race anche tra gente che non aveva mai corso, ammettendo le vetture "stock": la cosa gli permise anche di preoccuparsi per la sicurezza attiva e passiva, risultando l'autore di uno dei primi complessi di regole "scritte" che tutti dovevano rispettare. L'episodio pi? famoso ? quello che vide coinvolto Dick Kraft, il driver-costruttore del primo dragster della storia (Kraft era gi? un racer su diversi dry-lakes).

L'apertura della prima drag strip (spesso definita "commerciale" perch? anche il pubblico doveva pagare il biglietto) avvenne il 2 Luglio del 1950, nove mesi prima che Parks fondasse la NHRA (Marzo 1951).

La signora "Peggy" Hart era la diretta collaboratrice di suo marito: incassava il prezzo dei biglietti (pubblico e concorrenti) e teneva diligentemente conto dei tempi e delle velocit? che le venivano comunicate: nei primi tempi su una lavagna da scuola sistemata nel furgone del marito... ma era anche una delle poche donne che corressero sia sui lakes che sulla strip gestita dal marito, ottenendo risultati non da poco.

Le innovazioni e la regolamentazione embrionale introdotte da Hart, furono responsabili del dilagare epidemico della drag race per poche semplicissime ragioni: poteva correre chiunque, sia in auto che in moto (allora erano di moda le sfide "due ruote contro quattro ruote"); il pubblico era chiaramente informato su tutto ci? che accadeva, grazie alla parlantina di Tuttle; i parenti, le mogli, le fidanzate sapevano che la sicurezza era curata come non mai; il "passa-parola" tra amici fece capire che su quella pista "si poteva imparare" dai pi? vecchi.

Hart gest? anche la "Lions" (Long Beach) e la "Famoso" (Bakersfield) e divenne collaboratore di Steve Gibbs, capo dei Technical Inspectors della N.H.R.A. e del Safety Safari (dopo il 1954 non pi? itinerante, ma stabile sulle drag strips)

Hart era magro, con un sorrisetto appena accennato sul viso abbronzato, complice un sigaro che gli passava continuamente dalle labbra alle mani, gli occhiali, quasi sempre con un copricapo in testa: il panama (per qualche tempo parte integrante della divisa dei techs) o il berretto da baseball.

La signora "Peggy" ? mancata nel 1980, "Pappy" il 25 Giugno 2004.



"I?m ready, it?s been a great ride, and I have no regrets.? ? la frase da lui pronunciata con la quale lo hanno ricordato i giornalisti americani.



Grazie a ?kinnyBoy per avermi permesso di ricordare i meriti di uno dei (tanti) pilastri dello hot rodding e della drag race.

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Grazie Franco. Davvero interessante.
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Che bel thread... GRAZIE!!
U.V.A.
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Grazie mille a te Franco.

Storia molto affascinante, persone lungimiranti e pionieri coraggiosissimi.

E' stupefacente come C.J. Hart abbia convinto i breve tempo che il prosperare di questi sport si poteva ottenere semplicemete col migliorare la sicurezza.

Tutti all'epoca hanno percepito l'importanza della cambiamento.

Oggi sembra molto difficile migliorare la sicurezza in ambiti lavorativi molto meno rischiosi.



Dick Kraft, st? all'Hot Rodding come i piloti dell'aviazione delle guerre mondiali stavano ai caccia.

Un vero coraggioso, correre con motori appoggiati solamente sul telaio senza protezioni o addirittura senza T-shirt ma con solo un paio di occhiali.

Uomini d'altri tempi



Ecco qualche foto del nostro eroe C.J.Hart e signora .



[Immagine: early-days-of-starting.jpg]



Peggy on the Whell

[Immagine: Peggy-CJ.jpg]



Il sigaro "Complice"

[Immagine: CJ-at-S.A.jpg]
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[quote name='?kinnyBoy' post='170072' date='25/11/2008, 21:51']Grazie mille a te Franco.

Storia molto affascinante, persone lungimiranti e pionieri coraggiosissimi.

E' stupefacente come C.J. Hart abbia convinto i breve tempo che il prosperare di questi sport si poteva ottenere semplicemete col migliorare la sicurezza.

Tutti all'epoca hanno percepito l'importanza della cambiamento.

Oggi sembra molto difficile migliorare la sicurezza in ambiti lavorativi molto meno rischiosi.



Dick Kraft, st? all'Hot Rodding come i piloti dell'aviazione delle guerre mondiali stavano ai caccia.

Un vero coraggioso, correre con motori appoggiati solamente sul telaio senza protezioni o addirittura senza T-shirt ma con solo un paio di occhiali.

Uomini d'altri tempi[/quote]



Il fatto per cui Kraft ? stato ritratto a torso nudo a bordo di "The Bug", in gara, merita un chiarimento. Pare (secondo molti Autori) che Hart non fosse stato tenero quando gli chiese di montare il roll bar: senza non lo avrebbe ammesso. Sorse una discussione piuttosto animata che termin? quando Kraft vide delle tubature elettriche che poi utilizz? per costruire, sulla pista, il roll bar utilizzando una saldatrice scovata in aereoporto. Per dispetto (pare...) corse con il roll bar e con gli occhialoni da aviatore ma non indoss? altro che i pantaloni e le scarpe. La copia di "The Bug" che ? esposta nel Museo di Don Garlits monta tutti gli aggiornamenti apportati da Kraft nei tre anni successivi all'episodio, ma non il roll bar: pensa che fu lo stesso Dick Kraft a "ricostruire" The Bug (nel 1985, mi pare) da esporre nel Museo, ma non ha voluto aggiungere quel pezzo: proprio non lo sopportava...

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wow......
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[Immagine: smokey1.jpg]



Premessa: Henry ?Smokey? Yunich ? stato uno dei pi? importanti protagonisti in tutta la storia del motorismo nord americano; non pu? essere definito ?hot rodder? a rigor di termini perch? eccelso meccanico a livello professionale, ma il suo approccio non ? stato assolutamente convenzionale; ha lasciato in eredit? alle future generazioni alcuni brevetti che ci pentiremo, tutti, di non aver potuto sfruttare a causa dell?ovvia ostilit? in alcuni ambienti ?che contano?.



La storia.

?A poor country boy? che ha lasciato un libro (tra gli altri) intitolato ?Il mondo visto da Smokey? non ? sicuramente un personaggio comune, pur se le sue origini, come si dice in questi casi, sono avvolte nella nebbia dei dubbi: dovrebbe essere nato il 25 Maggio 1923 in quel di Maryville, Tennessee, e cresciuto a Neshaminy, Pennsylvania ma esistono dubbi e qualcuno propende pi? per il Mississipi, come luogo di nascita: il fatto ? che, rimasto precocemente orfano di padre, si accorse di non avere un certificato di nascita attendibile, finch? non decise di arruolarsi in Aviazione. Dotato di spirito di iniziativa si rivolse al Senatore del suo Distretto per ottenere un documento ?legalmente valido? dal quale risultano i dati sopra citati. ?A po? country boy? perch? la giovinezza trascorse nei campi, dove, per alleviare la propria fatica, all?et? di soli 12 anni, assembl? un rudimentale trattore utilizzando parti abbandonate di vetture altrimenti destinate ad essere divorate dalla ruggine; perch? egli stesso dichiarava di non aver ?avuto tempo per i libri?. Altrimenti definito un ?genio?, sempre pronto a mettere in discussione le proprie idee, lasciando scritto, sul numero del Marzo 1988 di CIRCLE TRACK una delle sue tante raccomandazioni ai giovani, pi? desiderosi di meccanica che di cultura: "Myself included, racers don't spend enough time reading available information. Dedicate 5% of your time and 1% of your racing budget building a racing library".

Risulta che la giovent? di quest?uomo fosse piuttosto avventurosa: oltre ai voli su numerosi teatri di Guerra (a bordo di bombardieri B 17 e ?Flying Tigers? in Europa ed Estremo Oriente) si occup? di rilievi ed esplorazioni petrolifere in America latina, accumulando esperienze di tipo ingegneristico, aiutato dal motorista del suo equipaggio. Incaricato di spostare aerei da una base all?altra, gli capit? di scoprire Daytona Beach, dall?alto, ed il suo clima mite unitamente alle dicerie che si andavano allargando sullo ?stock car racing? organizzato da Bill France.

Da questo momento (un pochino imprecisato) risulta che ?Smockey? desiderasse stabilirsi in quella calda cittadina (di allora) aprendo, poco dopo, ?The Best Damn Garage in Town?: il miglior dannato garage della citt?.

?Smokey? ? un soprannome (pronunciato con rispetto da chiunque lo abbia, anche indirettamente, conosciuto) affibbiatogli per caso dallo speaker di una pista sulla quale il teenager correva in moto, perch? ?si era dimenticato del cognome di quel concorrente? e la sua motocicletta emetteva nuvole di fumo. Non centra il sigaro spento che aveva regolarmente in bocca durante un certo periodo della sua vita.

Per capire questo personaggio ? necessario riferirsi ad una sua affermazione: ?quando non capisco una cosa, cerco di vedere come funziona?; Smockey intendeva: ?vedere? con i propri occhi. E? abbastanza nota la sua ?invenzione? che consiste in un generatore elettrico da 200 HP collegato allo ?spaccato? di un V8 coperto da una lastra di vetro in modo che fosse possibile osservare il funzionamento del motore in ogni pi? piccolo particolare. E? questo il motivo (pura ?ingenuity?) per cui amo includere Henry Yunich nell?immaginario elenco degli hot rodders pi? ?influenti? nella storia del motorismo americano.

Non sono il solo. Di Lui si ? scritto: ?Yunick was either a crafty, devious, underhanded, rule-bending, no-good, cheating SOB (one view), or a master of ability, hard work, careful preparation, common sense, and the scientific approach (the other).? Ovvero, come tutti I ?geni?, un uomo con due distinti aspetti, a seconda del punto di vista personale di chi aveva a che fare con Lui.

A proposito di ?cheating? ? necessario precisare che potrebbe significare ?sottile interpretazione delle regole?, quelle della NASCAR, spesso pi? discusse che applicate. Il punto di vista, chiarissimo, di ?Smokey? era: ?If the rulebook didn?t specifically outlaw this or that, then it was OK to do this or that?.

To be continued...

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Non era lui che aveva progettato una Chevelle per le corse NASCAR del 67 con il passo differente sui due lati e il motore arretrato, che poi venne squalificata prima ancora di aver potuto correre? O mi confondo.
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