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Cruisin', delusione cocente...
Chiedo scusa per la lunghezza del post, ma quello che segue ? un articolo rifiutato.



OLD SCHOOL

Conoscere le americane; o l?America?



Testo di Franco Canina

Foto: Archivio Franco Canina

Uno dei miei conoscenti mi ha recentemente fatto notare: ?non conosci molto bene le macchine U.S.A.?. Forse ha ragione, forse non ? completamente nel giusto?



Le origini di una diversit?

Nell?ormai lontano 1967, quando con molta fortuna riuscimmo a scovare un Chrysler Firepower presso un demolitore, che cosa fosse una ?New Yorker? mi interessava relativamente poco: ricordo di aver notato mentalmente la mia lacuna, una delle tante, riproponendomi di approfondire l?argomento qualora ed allorquando avessi trovato una fonte: il TAM (?Tutte le Auto del Mondo?) di Quattroruote era piuttosto vago al proposito e tutt?altro che esaustivo, considerato che molte automobili, alla fine degli anni sessanta, non erano importate in Italia. Ricordavo ancora alcuni numeri di ?Life?, ?Esquire?, ?Architectural Digest?, ?Vogue?, ?Time? ed i primi numeri del ?Reader?s Digest? che mio padre aveva portato dal suo viaggio negli Stati Uniti subito dopo la Guerra, le pagine intere di pubblicit? sulle convertibili da sogno con portiere larghe come pneumatici e giovani donne sorridenti al volante?

Il fatto ? che le automobili americane erano troppo diverse da quelle prodotte in Europa e capii da subito che dovevano esserci delle ragioni, pi? o meno simili a quelle per le quali ogni ?kitchen? aveva un frigorifero ed un bar, c?era un portico sopra la porta d?entrata ed una zona notte separata dal ?living? il quale, a sua volta, era dotato di un caminetto, un monumentale televisore e di un?enorme vetrata che dava sul giardino, dove i ragazzini trainavano bellissimi carrettini con ruote gommate, giocavano con il cane e tagliavano l?erba o si esercitavano con mazze e palla, sorvegliati da pap?, sempre con un garage a due posti sullo sfondo e l?esagerata station wagon lasciata l?, sul vialetto di accesso. Nel 1948.

All?epoca delle superiori feci un?altra scoperta, spendendo una fortuna in monete da cinquanta lire per ascoltare le canzoni dei ?Platters? nei Juke-boxes dei locali affacciati sul porto vecchio di SanRemo, ma a casa mio padre, quand?era in vena, al pianoforte suonava Glenn Miller e Benny Goodman o, al massimo al massimo, un boogie woogie del dopoguerra. Ancora agli inizi degli anni sessanta mio cugino Domenico (professore di pianoforte al Conservatorio di Torino), nonostante studiasse i classici, mi fece scoprire il jazz e tutto un nuovo modo di concepire la musica.

Qualche anno dopo, senza aver dimenticate queste cose, scoprii, oltre alle r?clames sulle riviste, anche le riviste americane sulle automobili e sugli sports motoristici americani. ?Quattroruote? ed ?Auto Italiana? erano il mio pane quotidiano, un tantino insipido e quasi azimo, mentre ?Motor Trend?, ?Road and Track?, ?Motorcade? e ?Car and Driver? garantivano, man mano che il tempo passava, il sapore di un succoso ?burger con tanta cipolla e molta senape, per arrivare, pi? presto di quanto non potessi credere, all?empireo di ?Hot Rod?, ?Car Craft?, ?Rod & Custom?, ?Popular Hot Rodding? e ?Drag Racing?. Nel frattempo ?American Graffiti? dimostr? inequivocabilmente che ero sulla strada giusta, dopo i dubbi sorti durante la visione di ?To please a Lady? e ?I tre avventurieri?.

Attualmente qualche amico, che ha visitato il mio studio e visto gli scaffali in metallo con il loro contenuto, non si stupisce pi? se sono in grado di accostare ?Sinclair? ad un dinosauro, Tommy Ivo alla televisione, ?The Beach Boys? allo street rodding e Brock Yates alla Cannonball; se sostengo che la Ford T pu? essere non soltanto nera o che Glenn ?Fireball? Roberts aveva il destino scritto nel suo nick-name; se capisco o posso spiegare il significato dell?acronimo ?NDT? o se sono in grado di assemblare un ?flow-bench?. Altri possono autorevolmente sostenere che non ho capacit? nel distinguere ?ad occhio? una Mustang del 1965 da quella del 1967: ? vero. Se voglio, per?, o se ne ho necessit?, so perfettamente dove andare a cercare per capire.

Colui il quale si limita a enumerare centinaia di stelle, costellazioni e galassie, ma non ha la minima idea del perch? siano identificate da prefissi e numeri o da un nome latino, non ? evidentemente un astronomo; questo ? il vero motivo per cui preferisco parlare di ?motorismo Nord-Americano? anzich? del semplicistico e vago ?macchine americane?. C?? una differenza sostanziale. Da ricercarsi, come si dice in linguaggio dotto, nel contesto.

Motivi e Motivazioni

Ritornando alla ?Mustang?, l?anno di presentazione, il manager della Ford che la commission? e la definizione di ?pony car? (una sportiva compatta, in effetti), unita alla necessit? di realizzare grossi volumi di vendita (?volume car?), ad un prezzo abbordabile da chiunque (negli States), sono tutti elementi che si collocano in un momento storico, in una particolare congiuntura economica, ad un ben preciso stadio dell?evoluzione nel design e, guarda caso, anche nella fase espansiva iniziale delle politiche di ?Public Relations? (in senso ampio) che suggerirono di farne apparire un esemplare nel film ?Goldfinger?, il pi? recente (all?epoca) di una serie di successo, dopo un paio di studiate e volute presentazioni su pi? ?Networks?, mandate in onda ?nationwide?.

Come sottofondo o scenario non si deve dimenticare che, da oltre quarant?anni, gli Stati Uniti d?America erano gi? stati toccati dal fenomeno socio-economico conosciuto come ?motorizzazione di massa?, unico e vero punto fondamentalmente indispensabile allo sviluppo e diffusione della cultura motoristica attraverso i vari strati della popolazione attiva di un Paese. Non a caso quel tipo di ?lancio pubblicitario? fu architettato e messo in scena dalla medesima Casa che, a suo tempo, aveva invaso gli States con quindici milioni di vetture, favorendo l?abitudine ad un ?artefatto? destinato a diventare ?oggetto di uso quotidiano?.

Nel medesimo periodo, italiani ed europei giocavano con la ?Seicento?, la ?2CV? ed il ?Maggiolino?, sognando, ma non potendosi permettere, ?Giulietta?, ?Triumph TR3? o ?BMW 507?. All?epoca di presentazione della ?Mustang? in Italia si inaugurava l? ?Autostrada del Sole? mentre, ben otto anni prima, negli Stati Uniti era stato approvato il ?Federal-Aid Highway Act? (1956), responsabile della realizzazione di ?highways? multicorsia in ogni dove.

Sta emergendo il semplice riassunto di fatti e circostanze noti a chiunque, pi? o meno: mancano i dettagli. Se nel 1948 in Italia si polarizzava l?attenzione su due straordinarie tappe al ?Tour de France? vinte da Gino Bartali, negli U.S.A. seicento piloti si stavano affiliando ad un organismo sportivo voluto da un benzinaio residente a Daytona Beach, in Florida, convinto che le ?new cars? (automobili nuove di Fabbrica), tutte uguali, avrebbero stabilito imparzialmente le reali capacit? di guida dei piloti. Nel 1951 gli italiani erano stupefatti ed inorriditi dalla tristemente nota ?alluvione del Polesine? con autocarri e Reparti dell?Esercito comandati a sgomberare i ?profughi?, mentre negli Stati Uniti si stava pensando alla generalizzata utilizzazione delle piste d?aviazione abbandonate dai militari, per lo svolgimento di competizioni in accelerazione regolamentate da un altro organismo sportivo nato ?sua sponte? tra i giovani teen agers. Nel 1953, in Italia, un documento importante fu la ?Legge-truffa?, approvata mentre in Europa si concretizzava la ?Comunit? Europea del Carbone e dell?Acciaio? e nel Vicino Oriente lo Sci? di Persia sposava Soraya: negli States, qualche mese dopo l?armistizio di ?Pan Mun Jom?, un neo assunto Dirigente alla Chevrolet scriveva una breve memoria di due pagine ai vertici della Fabbrica che accoglier?, pressoch? immediatamente, il suo suggerimento di rendere pi? facile il lavoro a meccanici improvvisati nell?elaborazione di un ?RPO V8 engine?.

Ancora prima, pi? di una decina d?anni prima, durante il periodo di ferma nelle tre Armi, i giovani americani avevano seguito un corso, gratuito (anzi, pagato!) ed a livello universitario, di elettromeccanica ed idraulica, addetti com?erano a provvedere alla manutenzione ed al regolare funzionamento (pena la propria e l?altrui vita) di decine di migliaia di motori e sistemi ausiliari, dal quattro cilindri della ?Jeep?, al complicatissimo (supercompresso con iniezione ausiliaria d?acqua) 12V Allison del P51 Mustang (il 12V Packard era, invece, sulle PT Boats, quelle su una delle quali John Fitzgeral Kennedy fece naufragio). Non erano ?costretti? ad armeggiare intorno a pistoni bucati o spinterogeno ?casualmente? privo di puntine platinate, ma ?ci provavano gusto? perch? avevano coscienza che, una volta rientrati in Patria, pap? ed il fratello maggiore li avrebbero invidiati, memori delle medesime difficolt? incontrate sul ?Muroc Lake?, agli inizi degli anni trenta, fine anni venti, addirittura.

Differenze di Cultura

Wally Parks, classe 1913, appartenente alla ?prima generazione? di ?hot rodders?, amava ricordare che, ?ai suoi tempi?, ci si limitava a mettere insieme pezzi gi? usati pi? di una volta, da altri, per verificare se ?la cosa funzionava?. Mio padre, classe 1906, aveva difficolt? nell?accettare (nonostante la sua educazione fosse forgiata dall?Istituto Nautico) che il 4 Ottobre 1957 qualcuno avesse messo in orbita un ?satellite artificiale?. Ecco la differenza di cultura, e la conseguente differenza di ?cultura motoristica?, tra Italia ed U.S.A.

Se ? (stato) corretto il mio ragionamento, ritengo pi? importante capire che i teen agers appartenuti alla prima generazione di hot rodders, molto probablimente ascoltavano su un grammofono portatile (tra le altre cose usato anche per tentativi di cronometraggio sui dry-lakes, come testimoniato da Wally Parks) il jazz di Count Basie, Cab Calloway, Fletcher Henderson, Earl Hines, Duke Ellington, Artie Shaw, Tommy Dorsey, Benny Goodman, e Glenn Miller, non certamente il rock and roll di Elwis Presley! Se il Cinema sulla Main Street della loro ?Little Town? nella ?Orange County? proiettava films, ? altrettanto logico supporre che Buster Keaton (?faccia di pietra?) o Charlie Chaplin fossero i loro comici preferiti mentre Johnny Weissmuller e Tarzan (o Rodolfo Valentino) rappresentavano al meglio l?ideale di ?maschio? che cercavano di imitare, anche nell?abbigliamento. Del tutto estraneo a ?questa gente? il mito di James Dean, caso mai appartenente alla seconda generazione di teen agers, figli e fratelli minori dei pionieri sui lakes, quei ?nuovi? hot rodders i quali, dopo aver scoperto che non rimanevano pi? carcasse di ?model T? si accontentavano di altre ?roadster? per correre non pi? sugli sconfinati ? beds of salt?, ma sulle pi? corte ed attrezzate strips ricavate dalle ?runaway? degli aeroporti abbandonati, con il beneplacito dello Sceriffo, sicuramente non pi? in lotta con le pattuglie di ?cops?. Seconda generazione di teen agers i quali, come accadde a Donald Garlits (classe 1932), potevano venire a sapere, dal Prof della High School, che laggi?, in California, si pubblicava ?Hot Rod Magazine?, un testo utile a capire cosa fosse ?la meccanica a livello artigianale?; per inciso, nel garage personale di Garlits, l?unico poster attaccato al muro e non legato al mondo racing ? quello del film ?Il Gigante?.

Tutto ci? per stabilire, o ristabilire, come il contesto del motorismo americano abbia perso, per i cultori di oggi, o non abbia mai avuto, per i non-cultori, un back-ground che ha sostanzialmente influenzato l?essenza stessa dell?auto americana. Se volessimo, potremmo anche ricavare una time-table di avvenimenti, sulla quale basare il motorismo nord americano.





La ?Time-table? da tener presente

Ottobre 1908: inizia la costruzione delle prime Ford ?model T? nello Stabilimento Ford di Piquette Avenue; sar? la vera responsabile del primo fenomeno di ?motorizzazione di massa? con quindici milioni di esemplari commercializzati;

30 Maggio 1911: si disputa la prima edizione della ?500 Miglia? ad Indianapolis;

24 Ottobre 1929: ? il ?Black Thursday? per antonomasia, quello del crollo di Wall Street;

29 Novembre 1937: costituzione della ?Southern California Timing Association?, primo Organo sportivo a regolamentare le prove di velocit? sui dry-lakes condotte da teen-agers;

7 Dicembre 1941: bombardamento di Pearl Harbour (isole Haway) e coinvolgimento degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale;

14 Dicembre 1947: Bill France Sr. provoca la formazione della ?National Association for Stock Car Auto Racing?, N.A.S.C.A.R., per la quale correranno ?new cars?, auto cos? come consegnate dalle Concessionarie ai Clienti;

Gennaio 1948: vede la luce ?Hot Rod Magazine?, il primo periodico al mondo dedicato ai teen-agers amanti della meccanica;

9 Aprile1950: entra in funzione la prima ?paved track? per le gare su ?stock cars?, a Darlington, South Carolina, con la disputa della prima ?Southern 500?;

13 Marzo 1951: nasce a Glendale, in California, la ?National Hot Rod Association?, deputata a regolamentare la gara di accelerazione sulla distanza standard di ? di miglio; 125 i Clubs di ?drivers? affiliati durante il primo anno di attivit?;

16 Dicembre 1953: l?ing. Zora Arkus-Duntov scrive ai vertici della ?General Motors? il suo memorandum intitolato ?Thoughts pertaing to youth, hot rodders and Chevrolet";

29 Giugno 1956: il Congresso U.S.A. approva il ?Federal-Aid Highway Act?, noto anche come ?National Interstate and Defense Highways Act? (Public Law 84-627), responsabile, per dieci anni, della costruzione di autostrade in tutti gli Stati Uniti;

26 Marzo 1963: ? costituita la ?Speed Equipment Manufacturers Association?, prima associazione tra produttori di ?aftermarket parts?, in larghissima maggioranza ex hot rodders;

1 Settembre 1964: sbarca a Southampton (GB), dalla USS ?Constitution?, lo ?U.S. Drag Team? con lo scopo di dimostrare agli Europei che cosa ? la drag race: del Team fanno parte Donald Garlits, Tommy Ivo, George Montgomery, Tony Nancy e Ronnie Sox.

Conclusioni

Ai giorni nostri Marlon Brando avrebbe ottantaquattro anni; James Dean ne compirebbe settantotto il prossimo Aprile; Elvis Presley ne avrebbe compiuto settantatre qualche mese fa e Marilyn Monroe (che ancora ammiriamo mentre canta ?Happy birthday to you? al Presidente Kennedy) sarebbe un?arzilla vecchietta di ottantadue anni. Tutta gente che, molto probabilmente, se non dovesse avere bisogno di un ?badante? per farsi la doccia, non avrebbe nessuna voglia di rimanere otto o dieci ore a firmare autografi ad uno dei nostri Raduni. Molto pi? vicini al nonno di ognuno di noi, un po? dispiaciuto di non ricevere la visita di dovere, tutte le Domeniche all?ora di pranzo?

La Chevrolet ?Bel Air? ha pi? o meno l?et? di pap? o dello zio, di sicuro incapaci, all?epoca della loro fanciullezza, di apprezzare e ballare ?Rock Around The Clock?. Mi pare ci sia una grossa ?distorsione temporale? nel presunto culto delle ?americane?.

Si tratta di un buon mezzo secolo durante il quale la familiarit? con le automobili e le competizioni ?motoristiche? ha una profonda influenza sul tessuto sociale americano: seguono ed indirizzano, contemporaneamente, le tendenze proposte dal cinema e dalla musica, dalla letteratura e dalla politica, dall?arte e dall?industria, dal commercio e dalla ricerca di sempre ?nuove frontiere?. Ma ne conosciamo perfettamente la storia? A questo punto: ? pi? importante capire ?perch?? Lee Jacocca volle una sportiva economica o se il ?model year 1965? ha quali e quante differenze con i successivi?

Alessandro Manzoni scriveva, nell?ode ?Il 5 Maggio?: ?ai posteri l?ardua sentenza?.





Nota (da NON pubblicare): La ?time table? (cronologia degli avvenimenti) pu? anche essere inserita in un ?box? fuori testo: in questo caso aggiungere l?opportuna citazione. Grazie!.

[Immagine: DRAGoons_CLAN.jpg] [Immagine: me-lil.jpg] [Immagine: DragOne_USACF.jpg]
http://www.funnycar.it/







"La mente umana ? come il paracadute: funziona solo se ? aperta" (Louis Pauwels e Jaques Bergier)

Stay hungry, stay foolish

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Bell'articolo caro Canina, direi pienamente condivisibile.

Per? la risposta alla tua domanda "? pi? importante capire ?perch?? Lee Jacocca volle una sportiva economica o se il ?model year 1965? ha quali e quante differenze con i successivi?" per me ? che ? ugualmente importante e ti spiego il perch?.

Prima di tutto sappi che chi ti scrive non solo ama le auto americane e ne possiede due, conosce quantomeno a livello di estetica buona parte della produzione automobilistica mondiale, ? innamorato dell'America e l'ha visitata pi? volte in tanti suoi aspetti, e soprattutto ? affascinato e cultore della American Way of Life.

Mi piace dunque approfondire tutte le tematiche legate al modus vivendi americano: storiche, politiche, socio-culturali.

Proprio per questo, per rispondere alla tua domanda, ? importante conoscere sia il "perch?" di Lee Jacocca, che le differenze tra le varie generazioni di Mustang.

Perch? quelle varie generazioni molto pi? di qualunque altra cosa ci parlano direttamente di come l'America sia cambiata nel corso degli anni. L'evolversi in dimensioni sempre maggiori e motori sempre pi? potenti fino al '73 ci illustra chiaramente come gli USA fossero cresciuti economicamente, come si passasse dal formalismo degli anni '60 alla sregolatezza dei seventies. Il drastico, incredibile, e per molti aspetti inspiegabile ridimensionamento del '74 ci sbatte in faccia lo spettro della crisi petrolifera di quel periodo, le linee squadrate del '79 ci proiettano negli anni '80 dell'America tecnologica, pi? attenta alle lucine dei led che all'involucro, la Mustang '94 ci parla chiaramente della new age e del grunge seattolita, e la Mustang dei giorni nostri ci sbatte in faccia altrettanto chiaramente la voglia dell'America di riprendersi le sue radici e di tornare a essere orgogliosa di s? stessa, forse addirittura in anticipo rispetto all'avvento di Obama.

Quanto scritto vale per la Mustang che forse ? l'icona americana per eccellenza, ma si pu? applicare per tutti i modelli, non solo americani.

Per questo ? importante- a mio avviso - per un giornalista e per un vero appasionato conoscere sia la storia (di un Paese, di una Casa Automobilistica) che il profilo di una carrozzeria.
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[quote name='er wagone' post='178778' date='9/1/2009, 17:02'][quote name='bronzo' post='178773' date='9/1/2009, 16:34'][quote name='baraz' post='178772' date='9/1/2009, 16:29'][quote name='Lordcarl' post='178689' date='9/1/2009, 09:58'][quote name='baraz' post='178557' date='8/1/2009, 17:04']..... qualcuno e' mai stato contattato da un redattore per fare un altricolo sulla propria macchina? ma dai....... money is money, fuck passion!![/quote]



Presente, contattato da Varetto, non ho pagato niente, non mi hanno pagato, non vendo la macchina, niente . . . . come te lo spieghi?

[/quote]



uno su 1300, non male....

[/quote]



Due....

[/quote]



tre, quattro (visto che due mie auto sono finite su due riviste diverse). E il Wagoneer sarebbe andato su La Manovella, se non era smontato.

[/quote]





Sono ancora in tempo? Cinque.
Cita messaggio
[quote name='funnycar' post='178819' date='9/1/2009, 20:44']Chiedo scusa per la lunghezza del post, ma quello che segue ? un articolo rifiutato.



OLD SCHOOL

Conoscere le americane; o l'America?



Testo di Franco Canina

Foto: Archivio Franco Canina

Uno dei miei conoscenti mi ha recentemente fatto notare: "non conosci molto bene le macchine U.S.A.". Forse ha ragione, forse non ? completamente nel giusto?



Le origini di una diversit?

Nell'ormai lontano 1967, quando con molta fortuna riuscimmo a scovare un Chrysler Firepower presso un demolitore, che cosa fosse una "New Yorker" mi interessava relativamente poco: ricordo di aver notato mentalmente la mia lacuna, una delle tante, riproponendomi di approfondire l'argomento qualora ed allorquando avessi trovato una fonte: il TAM ("Tutte le Auto del Mondo") di Quattroruote era piuttosto vago al proposito e tutt'altro che esaustivo, considerato che molte automobili, alla fine degli anni sessanta, non erano importate in Italia. Ricordavo ancora alcuni numeri di "Life", "Esquire", "Architectural Digest", "Vogue", "Time" ed i primi numeri del "Reader's Digest" che mio padre aveva portato dal suo viaggio negli Stati Uniti subito dopo la Guerra, le pagine intere di pubblicit? sulle convertibili da sogno con portiere larghe come pneumatici e giovani donne sorridenti al volante?

Il fatto ? che le automobili americane erano troppo diverse da quelle prodotte in Europa e capii da subito che dovevano esserci delle ragioni, pi? o meno simili a quelle per le quali ogni "kitchen" aveva un frigorifero ed un bar, c'era un portico sopra la porta d'entrata ed una zona notte separata dal "living" il quale, a sua volta, era dotato di un caminetto, un monumentale televisore e di un'enorme vetrata che dava sul giardino, dove i ragazzini trainavano bellissimi carrettini con ruote gommate, giocavano con il cane e tagliavano l'erba o si esercitavano con mazze e palla, sorvegliati da pap?, sempre con un garage a due posti sullo sfondo e l'esagerata station wagon lasciata l?, sul vialetto di accesso. Nel 1948.

All'epoca delle superiori feci un'altra scoperta, spendendo una fortuna in monete da cinquanta lire per ascoltare le canzoni dei "Platters" nei Juke-boxes dei locali affacciati sul porto vecchio di SanRemo, ma a casa mio padre, quand'era in vena, al pianoforte suonava Glenn Miller e Benny Goodman o, al massimo al massimo, un boogie woogie del dopoguerra. Ancora agli inizi degli anni sessanta mio cugino Domenico (professore di pianoforte al Conservatorio di Torino), nonostante studiasse i classici, mi fece scoprire il jazz e tutto un nuovo modo di concepire la musica.

Qualche anno dopo, senza aver dimenticate queste cose, scoprii, oltre alle r?clames sulle riviste, anche le riviste americane sulle automobili e sugli sports motoristici americani. "Quattroruote" ed "Auto Italiana" erano il mio pane quotidiano, un tantino insipido e quasi azimo, mentre "Motor Trend", "Road and Track", "Motorcade" e "Car and Driver" garantivano, man mano che il tempo passava, il sapore di un succoso 'burger con tanta cipolla e molta senape, per arrivare, pi? presto di quanto non potessi credere, all'empireo di "Hot Rod", "Car Craft", "Rod & Custom", "Popular Hot Rodding" e "Drag Racing". Nel frattempo "American Graffiti" dimostr? inequivocabilmente che ero sulla strada giusta, dopo i dubbi sorti durante la visione di "To please a Lady" e "I tre avventurieri".

Attualmente qualche amico, che ha visitato il mio studio e visto gli scaffali in metallo con il loro contenuto, non si stupisce pi? se sono in grado di accostare "Sinclair" ad un dinosauro, Tommy Ivo alla televisione, "The Beach Boys" allo street rodding e Brock Yates alla Cannonball; se sostengo che la Ford T pu? essere non soltanto nera o che Glenn "Fireball" Roberts aveva il destino scritto nel suo nick-name; se capisco o posso spiegare il significato dell'acronimo "NDT" o se sono in grado di assemblare un "flow-bench". Altri possono autorevolmente sostenere che non ho capacit? nel distinguere "ad occhio" una Mustang del 1965 da quella del 1967: ? vero. Se voglio, per?, o se ne ho necessit?, so perfettamente dove andare a cercare per capire.

Colui il quale si limita a enumerare centinaia di stelle, costellazioni e galassie, ma non ha la minima idea del perch? siano identificate da prefissi e numeri o da un nome latino, non ? evidentemente un astronomo; questo ? il vero motivo per cui preferisco parlare di "motorismo Nord-Americano" anzich? del semplicistico e vago "macchine americane". C'? una differenza sostanziale. Da ricercarsi, come si dice in linguaggio dotto, nel contesto.

Motivi e Motivazioni

Ritornando alla "Mustang", l'anno di presentazione, il manager della Ford che la commission? e la definizione di "pony car" (una sportiva compatta, in effetti), unita alla necessit? di realizzare grossi volumi di vendita ("volume car"), ad un prezzo abbordabile da chiunque (negli States), sono tutti elementi che si collocano in un momento storico, in una particolare congiuntura economica, ad un ben preciso stadio dell'evoluzione nel design e, guarda caso, anche nella fase espansiva iniziale delle politiche di "Public Relations" (in senso ampio) che suggerirono di farne apparire un esemplare nel film "Goldfinger", il pi? recente (all'epoca) di una serie di successo, dopo un paio di studiate e volute presentazioni su pi? "Networks", mandate in onda "nationwide".

Come sottofondo o scenario non si deve dimenticare che, da oltre quarant'anni, gli Stati Uniti d'America erano gi? stati toccati dal fenomeno socio-economico conosciuto come "motorizzazione di massa", unico e vero punto fondamentalmente indispensabile allo sviluppo e diffusione della cultura motoristica attraverso i vari strati della popolazione attiva di un Paese. Non a caso quel tipo di "lancio pubblicitario" fu architettato e messo in scena dalla medesima Casa che, a suo tempo, aveva invaso gli States con quindici milioni di vetture, favorendo l'abitudine ad un "artefatto" destinato a diventare "oggetto di uso quotidiano".

Nel medesimo periodo, italiani ed europei giocavano con la "Seicento", la "2CV" ed il "Maggiolino", sognando, ma non potendosi permettere, "Giulietta", "Triumph TR3" o "BMW 507". All'epoca di presentazione della "Mustang" in Italia si inaugurava l' "Autostrada del Sole" mentre, ben otto anni prima, negli Stati Uniti era stato approvato il "Federal-Aid Highway Act" (1956), responsabile della realizzazione di "highways" multicorsia in ogni dove.

Sta emergendo il semplice riassunto di fatti e circostanze noti a chiunque, pi? o meno: mancano i dettagli. Se nel 1948 in Italia si polarizzava l'attenzione su due straordinarie tappe al "Tour de France" vinte da Gino Bartali, negli U.S.A. seicento piloti si stavano affiliando ad un organismo sportivo voluto da un benzinaio residente a Daytona Beach, in Florida, convinto che le "new cars" (automobili nuove di Fabbrica), tutte uguali, avrebbero stabilito imparzialmente le reali capacit? di guida dei piloti. Nel 1951 gli italiani erano stupefatti ed inorriditi dalla tristemente nota "alluvione del Polesine" con autocarri e Reparti dell'Esercito comandati a sgomberare i "profughi", mentre negli Stati Uniti si stava pensando alla generalizzata utilizzazione delle piste d'aviazione abbandonate dai militari, per lo svolgimento di competizioni in accelerazione regolamentate da un altro organismo sportivo nato "sua sponte" tra i giovani teen agers. Nel 1953, in Italia, un documento importante fu la "Legge-truffa", approvata mentre in Europa si concretizzava la "Comunit? Europea del Carbone e dell'Acciaio" e nel Vicino Oriente lo Sci? di Persia sposava Soraya: negli States, qualche mese dopo l'armistizio di "Pan Mun Jom", un neo assunto Dirigente alla Chevrolet scriveva una breve memoria di due pagine ai vertici della Fabbrica che accoglier?, pressoch? immediatamente, il suo suggerimento di rendere pi? facile il lavoro a meccanici improvvisati nell'elaborazione di un "RPO V8 engine".

Ancora prima, pi? di una decina d'anni prima, durante il periodo di ferma nelle tre Armi, i giovani americani avevano seguito un corso, gratuito (anzi, pagato!) ed a livello universitario, di elettromeccanica ed idraulica, addetti com'erano a provvedere alla manutenzione ed al regolare funzionamento (pena la propria e l'altrui vita) di decine di migliaia di motori e sistemi ausiliari, dal quattro cilindri della "Jeep", al complicatissimo (supercompresso con iniezione ausiliaria d'acqua) 12V Allison del P51 Mustang (il 12V Packard era, invece, sulle PT Boats, quelle su una delle quali John Fitzgeral Kennedy fece naufragio). Non erano "costretti" ad armeggiare intorno a pistoni bucati o spinterogeno "casualmente" privo di puntine platinate, ma "ci provavano gusto" perch? avevano coscienza che, una volta rientrati in Patria, pap? ed il fratello maggiore li avrebbero invidiati, memori delle medesime difficolt? incontrate sul "Muroc Lake", agli inizi degli anni trenta, fine anni venti, addirittura.

Differenze di Cultura

Wally Parks, classe 1913, appartenente alla "prima generazione" di "hot rodders", amava ricordare che, "ai suoi tempi", ci si limitava a mettere insieme pezzi gi? usati pi? di una volta, da altri, per verificare se "la cosa funzionava". Mio padre, classe 1906, aveva difficolt? nell'accettare (nonostante la sua educazione fosse forgiata dall'Istituto Nautico) che il 4 Ottobre 1957 qualcuno avesse messo in orbita un "satellite artificiale". Ecco la differenza di cultura, e la conseguente differenza di "cultura motoristica", tra Italia ed U.S.A.

Se ? (stato) corretto il mio ragionamento, ritengo pi? importante capire che i teen agers appartenuti alla prima generazione di hot rodders, molto probablimente ascoltavano su un grammofono portatile (tra le altre cose usato anche per tentativi di cronometraggio sui dry-lakes, come testimoniato da Wally Parks) il jazz di Count Basie, Cab Calloway, Fletcher Henderson, Earl Hines, Duke Ellington, Artie Shaw, Tommy Dorsey, Benny Goodman, e Glenn Miller, non certamente il rock and roll di Elwis Presley! Se il Cinema sulla Main Street della loro "Little Town" nella "Orange County" proiettava films, ? altrettanto logico supporre che Buster Keaton ("faccia di pietra") o Charlie Chaplin fossero i loro comici preferiti mentre Johnny Weissmuller e Tarzan (o Rodolfo Valentino) rappresentavano al meglio l'ideale di "maschio" che cercavano di imitare, anche nell'abbigliamento. Del tutto estraneo a "questa gente" il mito di James Dean, caso mai appartenente alla seconda generazione di teen agers, figli e fratelli minori dei pionieri sui lakes, quei "nuovi" hot rodders i quali, dopo aver scoperto che non rimanevano pi? carcasse di "model T" si accontentavano di altre "roadster" per correre non pi? sugli sconfinati " beds of salt", ma sulle pi? corte ed attrezzate strips ricavate dalle "runaway" degli aeroporti abbandonati, con il beneplacito dello Sceriffo, sicuramente non pi? in lotta con le pattuglie di "cops". Seconda generazione di teen agers i quali, come accadde a Donald Garlits (classe 1932), potevano venire a sapere, dal Prof della High School, che laggi?, in California, si pubblicava "Hot Rod Magazine", un testo utile a capire cosa fosse "la meccanica a livello artigianale"; per inciso, nel garage personale di Garlits, l'unico poster attaccato al muro e non legato al mondo racing ? quello del film "Il Gigante".

Tutto ci? per stabilire, o ristabilire, come il contesto del motorismo americano abbia perso, per i cultori di oggi, o non abbia mai avuto, per i non-cultori, un back-ground che ha sostanzialmente influenzato l'essenza stessa dell'auto americana. Se volessimo, potremmo anche ricavare una time-table di avvenimenti, sulla quale basare il motorismo nord americano.





La "Time-table" da tener presente

Ottobre 1908: inizia la costruzione delle prime Ford "model T" nello Stabilimento Ford di Piquette Avenue; sar? la vera responsabile del primo fenomeno di "motorizzazione di massa" con quindici milioni di esemplari commercializzati;

30 Maggio 1911: si disputa la prima edizione della "500 Miglia" ad Indianapolis;

24 Ottobre 1929: ? il "Black Thursday" per antonomasia, quello del crollo di Wall Street;

29 Novembre 1937: costituzione della "Southern California Timing Association", primo Organo sportivo a regolamentare le prove di velocit? sui dry-lakes condotte da teen-agers;

7 Dicembre 1941: bombardamento di Pearl Harbour (isole Haway) e coinvolgimento degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale;

14 Dicembre 1947: Bill France Sr. provoca la formazione della "National Association for Stock Car Auto Racing", N.A.S.C.A.R., per la quale correranno "new cars", auto cos? come consegnate dalle Concessionarie ai Clienti;

Gennaio 1948: vede la luce "Hot Rod Magazine", il primo periodico al mondo dedicato ai teen-agers amanti della meccanica;

9 Aprile1950: entra in funzione la prima "paved track" per le gare su "stock cars", a Darlington, South Carolina, con la disputa della prima "Southern 500";

13 Marzo 1951: nasce a Glendale, in California, la "National Hot Rod Association", deputata a regolamentare la gara di accelerazione sulla distanza standard di ? di miglio; 125 i Clubs di "drivers" affiliati durante il primo anno di attivit?;

16 Dicembre 1953: l'ing. Zora Arkus-Duntov scrive ai vertici della "General Motors" il suo memorandum intitolato "Thoughts pertaing to youth, hot rodders and Chevrolet";

29 Giugno 1956: il Congresso U.S.A. approva il "Federal-Aid Highway Act", noto anche come "National Interstate and Defense Highways Act" (Public Law 84-627), responsabile, per dieci anni, della costruzione di autostrade in tutti gli Stati Uniti;

26 Marzo 1963: ? costituita la "Speed Equipment Manufacturers Association", prima associazione tra produttori di "aftermarket parts", in larghissima maggioranza ex hot rodders;

1 Settembre 1964: sbarca a Southampton (GB), dalla USS ?Constitution?, lo "U.S. Drag Team" con lo scopo di dimostrare agli Europei che cosa ? la drag race: del Team fanno parte Donald Garlits, Tommy Ivo, George Montgomery, Tony Nancy e Ronnie Sox.

Conclusioni

Ai giorni nostri Marlon Brando avrebbe ottantaquattro anni; James Dean ne compirebbe settantotto il prossimo Aprile; Elvis Presley ne avrebbe compiuto settantatre qualche mese fa e Marilyn Monroe (che ancora ammiriamo mentre canta "Happy birthday to you" al Presidente Kennedy) sarebbe un'arzilla vecchietta di ottantadue anni. Tutta gente che, molto probabilmente, se non dovesse avere bisogno di un "badante" per farsi la doccia, non avrebbe nessuna voglia di rimanere otto o dieci ore a firmare autografi ad uno dei nostri Raduni. Molto pi? vicini al nonno di ognuno di noi, un po' dispiaciuto di non ricevere la visita di dovere, tutte le Domeniche all'ora di pranzo?

La Chevrolet "Bel Air" ha pi? o meno l'et? di pap? o dello zio, di sicuro incapaci, all'epoca della loro fanciullezza, di apprezzare e ballare "Rock Around The Clock". Mi pare ci sia una grossa "distorsione temporale" nel presunto culto delle "americane".

Si tratta di un buon mezzo secolo durante il quale la familiarit? con le automobili e le competizioni "motoristiche" ha una profonda influenza sul tessuto sociale americano: seguono ed indirizzano, contemporaneamente, le tendenze proposte dal cinema e dalla musica, dalla letteratura e dalla politica, dall'arte e dall'industria, dal commercio e dalla ricerca di sempre "nuove frontiere". Ma ne conosciamo perfettamente la storia? A questo punto: ? pi? importante capire "perch?" Lee Jacocca volle una sportiva economica o se il "model year 1965" ha quali e quante differenze con i successivi?

Alessandro Manzoni scriveva, nell'ode "Il 5 Maggio": "ai posteri l'ardua sentenza".





Nota (da NON pubblicare): La "time table" (cronologia degli avvenimenti) pu? anche essere inserita in un "box" fuori testo: in questo caso aggiungere l'opportuna citazione. Grazie!.[/quote]





comunque bell'articolo Franco, ho letto il post a pezzi,quindi non ho fatto caso su chi abbia detto che forse non capisci o che non conosci molto il mondo usa car....

beh essendo entrato nella tua camera dei segreti (Franco Potter) <img src="https://www.usacarsforum.it/forum/images/smilies/confused.png" alt="Confused" title="Confused" class="smilie smilie_13" />archaha: tutto si puo dire eventualmente ,ma non che tu non abbia una discreta e pi? conoscenza del mondo usa car e mondo auto in generale,avevo male al collo a cercar di leggere i titoli di tutto quello che avevo dentro...

P.s

molto interessante l'articolo che hai scritto sul motorama, io non ne ero assolutamente a conoscenza,mi ? piaciuto , molto la sez fotografica



per quanto riguarda Cruising ma anche Amw, pi? di una volta ero tentato di non comprare ne una ne l'altra , la primo perch? mi pare che sia cambiata un p? troppo,rispetto alla rivista che avevo conosciuto...e la seconda ? perch? e una fotocopia nella impostazione generale di NITRO ,la rivista francese,ma poi penso sempre

sono comunque le uniche due riviste un p? decenti che comunque si hanno qui ,se nessuno le comprasse pi? per ogni possibile errore...quindi anche se a volte si legge qualche caz...e se me ne accorto io che non ne capisco una cippa in generale rispetto a tanto altri, si pu? chiudere un okkio <img src="https://www.usacarsforum.it/forum/images/smilies/confused.png" alt="Confused" title="Confused" class="smilie smilie_13" />archaha: <img src="https://www.usacarsforum.it/forum/images/smilies/confused.png" alt="Confused" title="Confused" class="smilie smilie_13" />archaha: :ghghgh: :ghghgh:



Per? non sul fatto che a mio avviso siano diventate un p? troppo care.......

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Funnycar,



mi ? piaciuto molto il tuo articolo, l'ho letto con grande interesse e molta attenzione. Parli d'altri tempi, ai miei occhi di 40enne pi? interessanti degli attuali perch? piu "genuini". Di un'America pi? bella dell'attuale. Capisco che si parli di motorismo nordamericano in senso generale, ma temporalmente ben definito (dagli anni 50 agli anni 60). Mi piacerebbe vedere cosa si potrebbe scrivere di quel motorismo fino ad oggi...
[Immagine: mbarn.jpg]
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[quote name='mbar' post='178905' date='10/1/2009, 10:19']Funnycar,



mi ? piaciuto molto il tuo articolo, l'ho letto con grande interesse e molta attenzione. Parli d'altri tempi, ai miei occhi di 40enne pi? interessanti degli attuali perch? piu "genuini". Di un'America pi? bella dell'attuale. Capisco che si parli di motorismo nordamericano in senso generale, ma temporalmente ben definito (dagli anni 50 agli anni 60). Mi piacerebbe vedere cosa si potrebbe scrivere di quel motorismo fino ad oggi...[/quote]



E' gi? stato scitto, in puro "southern style" e senza peli sulla lingua, da Yunick: costa soltanto 24.95 US$ + spese di spedizione. E non credere che l'America di allora fosse pi? bella dell'attuale...

[Immagine: DRAGoons_CLAN.jpg] [Immagine: me-lil.jpg] [Immagine: DragOne_USACF.jpg]
http://www.funnycar.it/







"La mente umana ? come il paracadute: funziona solo se ? aperta" (Louis Pauwels e Jaques Bergier)

Stay hungry, stay foolish

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Funnycar: E non credere che l'America di allora fosse pi? bella dell'attuale...



questo l'ho sempre immagginato..... e lo stesso penso della nostra cara ITALIA, mi piacerebbe far tornare indietro tutti questi " sapientoni " che spigionano sapienza e cultura da tutti i pori, e che sono sempre pronti a sottolineare errori e difetti altrui. Vorrei propio vedere se sarebbero in grado di tirare su una rivista ogni mese con auto nuove, test drive, e quantaltro...... e poi anche se si approfitta di un articolo per mettere in vendita la propia auto, dove sta' il proplema? anzi io vedo la cosa interessante....e non sarebbe male porre a giudizio di scrive l'effetivo stato dell'auto, che sarebbe d'aiuto ad un probablile acquirente.

con 2 o 3 riviste in ITALIA c'e' sempre qualcuno che non GLI va' mai bene NIENTE! <img src="https://www.usacarsforum.it/forum/images/smilies/confused.png" alt="Confused" title="Confused" class="smilie smilie_13" />archaha: <img src="https://www.usacarsforum.it/forum/images/smilies/confused.png" alt="Confused" title="Confused" class="smilie smilie_13" />archaha:

Funnycar apprezzo molto il tuo sforzo e l'impegno che dimostri sul FORUM, .....da vero GENTLEMAN.
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[quote name='luk' post='178920' date='10/1/2009, 12:25']Funnycar: E non credere che l'America di allora fosse pi? bella dell'attuale...



questo l'ho sempre immagginato..... e lo stesso penso della nostra cara ITALIA, mi piacerebbe far tornare indietro tutti questi " sapientoni " che spigionano sapienza e cultura da tutti i pori, e che sono sempre pronti a sottolineare errori e difetti altrui. Vorrei propio vedere se sarebbero in grado di tirare su una rivista ogni mese con auto nuove, test drive, e quantaltro...... e poi anche se si approfitta di un articolo per mettere in vendita la propia auto, dove sta' il proplema? anzi io vedo la cosa interessante....e non sarebbe male porre a giudizio di scrive l'effetivo stato dell'auto, che sarebbe d'aiuto ad un probablile acquirente.

con 2 o 3 riviste in ITALIA c'e' sempre qualcuno che non GLI va' mai bene NIENTE! <img src="https://www.usacarsforum.it/forum/images/smilies/confused.png" alt="Confused" title="Confused" class="smilie smilie_13" />archaha: <img src="https://www.usacarsforum.it/forum/images/smilies/confused.png" alt="Confused" title="Confused" class="smilie smilie_13" />archaha:

Funnycar apprezzo molto il tuo sforzo e l'impegno che dimostri sul FORUM, .....da vero GENTLEMAN.[/quote]



Totalmente d'accordo <img src="https://www.usacarsforum.it/forum/images/smilies/confused.png" alt="Confused" title="Confused" class="smilie smilie_13" />archaha:
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Ciao tutti, volevo dire la mia anche io, in tutta onest?, sono stato incontrato quasi per caso da Clivio ( non lo avevo mai visto in vita mia).. ero con la mia Bel Air, l'ha vista gli ? piaciuta, mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto fare un servizio per la rivista, ho risposto di si.. NON HO RICEVUTO NE PAGATO UN CENTESIMO... e la mia macchina non mi pare sia una rarit?, non ho nemmeno il V8, l'articolo secondo me ? stato scritto bene e in maniera obbiettiva....





P.s. Riguardo al discorso che magari alcune macchine possono essere descritte, magari un p? meglio di quello che in effetti sono.. credo , secondo il mio modesto parere, che sia dovuto anche al fatto che magari la rivista ti contatta.... ( parlo nel mio caso ) fa un servizio, per il quale non ti paga.. ci manca pure che scriva che la tua auto e na "mmerda" Smile



ciao a tutti, Max
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[quote name='Max'55chevy' post='178936' date='10/1/2009, 14:29']Ciao tutti, volevo dire la mia anche io, in tutta onest?, sono stato incontrato quasi per caso da Clivio ( non lo avevo mai visto in vita mia).. ero con la mia Bel Air, l'ha vista gli ? piaciuta, mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto fare un servizio per la rivista, ho risposto di si.. NON HO RICEVUTO NE PAGATO UN CENTESIMO... e la mia macchina non mi pare sia una rarit?, non ho nemmeno il V8, l'articolo secondo me ? stato scritto bene e in maniera obbiettiva....





P.s. Riguardo al discorso che magari alcune macchine possono essere descritte, magari un p? meglio di quello che in effetti sono.. credo , secondo il mio modesto parere, che sia dovuto anche al fatto che magari la rivista ti contatta.... ( parlo nel mio caso ) fa un servizio, per il quale non ti paga.. ci manca pure che scriva che la tua auto e na "mmerda" Smile



ciao a tutti, Max[/quote]



non sono d'accordo, una rivista che si fregia di tale nome dovrebbe essere per prima cosa imparziale.... che fine farebbe quattroruote se dicesse che le fiat sono stupende e le bmw fanno schifo? ognuno di noi (o quasi) ha restaurato la propria vettura in modo piu' o meno corretto a seconda delle possibilita', del gusto, o della voglia di fare, visto che molte volte basta una "rinfrescata".... penso che sia giusto premiare chi ha fatto piu'sforzi e riconoscere un buon restauro piuttosto che un lavoro fatto a ***** di cane con materiali che non c'entrano niente solo perche' metti la macchina sul giornale...
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Citazione:E non credere che l'America di allora fosse pi? bella dell'attuale...



s?, se era pi? brutta o bella non lo so. Sicuramente fino alla fine anni 60 era pi? ingiusta, basti pensare al segregazionismo. Per? era l'America, diversa dal resto (la descrivi bene tale diversit?). Io che gli USA li visitai la prima volta 20 anni fa, li ritrovo oggi "preconfezionati"
[Immagine: mbarn.jpg]
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[quote name='mbar' post='178949' date='10/1/2009, 14:17']
Citazione:E non credere che l'America di allora fosse pi? bella dell'attuale...



s?, se era pi? brutta o bella non lo so. Sicuramente fino alla fine anni 60 era pi? ingiusta, basti pensare al segregazionismo. Per? era l'America, diversa dal resto (la descrivi bene tale diversit?). Io che gli USA li visitai la prima volta 20 anni fa, li ritrovo oggi "preconfezionati"

[/quote]





Io son di parte, ma secondo me non tra gli Stati Uniti degli anni 50 e quelli odierni c'? un abisso. Ed intendo che son peggiorati.



Io sono andato negli USA per la prima volta nel 91, l'ultima l'anno scorso.... Ed ho visto, sopratutto a livello motorostico, un declino pauroso ed impressionante.
"Rock 'n' Roll will be gone by June" - Variety, 1955

"We must not look to government to solve our problems. Government is the problem." - Ronald Wilson Reagan, 1981

Lake Cruisers
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Max'55 chevy:

P.s. Riguardo al discorso che magari alcune macchine possono essere descritte, magari un p? meglio di quello che in effetti sono.. credo , secondo il mio modesto parere, che sia dovuto anche al fatto che magari la rivista ti contatta.... ( parlo nel mio caso ) fa un servizio, per il quale non ti paga.. ci manca pure che scriva che la tua auto e na "mmerda" Smile







scusa la mia replica, quindi la tua auto come' alla fine del discorso, na "....." o cosa, perche' da quello che sostieni non e' stato onesto chi ha scritto l'articolo sulla tua auto ( spero di no! ) <img src="https://www.usacarsforum.it/forum/images/smilies/confused.png" alt="Confused" title="Confused" class="smilie smilie_13" />choiked:



quello che volevo dire prima e che ogni auto ha un suo passato e la sua storia......restauro maniacale o approssimativo e' giusto raccontarlo con obbiettivita', in molte riviste ho letto articoli di auto restaurate o meglio personalizzate anche non con parti originali,e non per questo viste o disprezzate come il lato B di un disco. <img src="https://www.usacarsforum.it/forum/images/smilies/confused.png" alt="Confused" title="Confused" class="smilie smilie_13" />archaha:
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[quote name='Wynn' post='178828' date='9/1/2009, 21:20']Bell'articolo caro Canina, direi pienamente condivisibile.

Per? la risposta alla tua domanda "? pi? importante capire ?perch?? Lee Jacocca volle una sportiva economica o se il ?model year 1965? ha quali e quante differenze con i successivi?" per me ? che ? ugualmente importante e ti spiego il perch?.

Prima di tutto sappi che chi ti scrive non solo ama le auto americane e ne possiede due, conosce quantomeno a livello di estetica buona parte della produzione automobilistica mondiale, ? innamorato dell'America e l'ha visitata pi? volte in tanti suoi aspetti, e soprattutto ? affascinato e cultore della American Way of Life.

Mi piace dunque approfondire tutte le tematiche legate al modus vivendi americano: storiche, politiche, socio-culturali.

Proprio per questo, per rispondere alla tua domanda, ? importante conoscere sia il "perch?" di Lee Jacocca, che le differenze tra le varie generazioni di Mustang.

Perch? quelle varie generazioni molto pi? di qualunque altra cosa ci parlano direttamente di come l'America sia cambiata nel corso degli anni. L'evolversi in dimensioni sempre maggiori e motori sempre pi? potenti fino al '73 ci illustra chiaramente come gli USA fossero cresciuti economicamente, come si passasse dal formalismo degli anni '60 alla sregolatezza dei seventies. Il drastico, incredibile, e per molti aspetti inspiegabile ridimensionamento del '74 ci sbatte in faccia lo spettro della crisi petrolifera di quel periodo, le linee squadrate del '79 ci proiettano negli anni '80 dell'America tecnologica, pi? attenta alle lucine dei led che all'involucro, la Mustang '94 ci parla chiaramente della new age e del grunge seattolita, e la Mustang dei giorni nostri ci sbatte in faccia altrettanto chiaramente la voglia dell'America di riprendersi le sue radici e di tornare a essere orgogliosa di s? stessa, forse addirittura in anticipo rispetto all'avvento di Obama.

Quanto scritto vale per la Mustang che forse ? l'icona americana per eccellenza, ma si pu? applicare per tutti i modelli, non solo americani.

Per questo ? importante- a mio avviso - per un giornalista e per un vero appasionato conoscere sia la storia (di un Paese, di una Casa Automobilistica) che il profilo di una carrozzeria.[/quote]



Concordo su tutta la linea ! E sebbene non ? che fosse un modello particolarmente "trendy", tra una Colony Park del '69 e una del '76 vedo anche la differenza che poteva esserci tra l' America del '69 e quella del '76, dove, senza dover fare per forza un' analisi cultural-politico-socio-estetica, di acqua ne era passata parecchia sotto i ponti...le macchine americane sono "diverse" anche perch? cambiavano ogni anno e per questo ed altri motivi sono legate a particolari e mode del momento in un modo davvero diverso rispetto che ne so, alle Alfa...io per? sono un ***** di "sapientone" sempre pronto a sottolineare difetti altrui che non sarebbe in grado di tirare su una rivista mensile...anzi, devo ancora fare un viaggio negli usa...anzi, non ho nemmeno la macchina americana...ooohh ! Meglio stare zitti, v?, qualcuno si potrebbe offendere... <img src="https://www.usacarsforum.it/forum/images/smilies/confused.png" alt="Confused" title="Confused" class="smilie smilie_13" />choiked: <img src="https://www.usacarsforum.it/forum/images/smilies/confused.png" alt="Confused" title="Confused" class="smilie smilie_13" />archaha: :ghghgh: ...che m3rda di topic che ho fatto venir fuori, va...chi l' ha capita l' ha capita per?, gli altri, boh, ***** lori...tanti distinti saluti e tenetevi pure i vostri giornali :winns: ...
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[quote name='V8 PRESIDENT' post='178394' date='7/1/2009, 22:09']...sarebbe molto meglio dire , scusate abbiamo ciccato gli anni delle macchine .[/quote]



AHAHAHAHAH!!!!! No, si preferisce prenderla sul personale...
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Sei sempre il pi? avanti Carpa! <img src="https://www.usacarsforum.it/forum/images/smilies/confused.png" alt="Confused" title="Confused" class="smilie smilie_13" />choiked: <img src="https://www.usacarsforum.it/forum/images/smilies/confused.png" alt="Confused" title="Confused" class="smilie smilie_13" />archaha: :ghghgh: :winns: :winns:
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@Funnycar



Ho letto il tuo ultimo intervento..nonostante la lunghezza.

Devo ammettere che mi ha lasciato piuttosto perplesso e spero di non aver capito bene, perch? sembra proprio che il concetto, in sintesi, sia il seguente:



?Dato che la maggior parte dei lettori sa poco, perch? non c'erano e perch? vivevano in Italia, di motorismo USA e tanto meno di Hot Rodding o Drag racing allora ? inutile pubblicare date corrette negli articoli...?



Io sono convinto che ci fossero, in quei 50 anni tra l'inizio e la fine della tua Timetable, milioni (probabilmente centinaia di milioni) di persone in USA che ?vivevano? l'auto e ai quali del Drag Racing & Hot Rodding non fregava nulla.

E probabilmente in eguale percentuale ci sono anche tra gli appassionati odierni in Italia di auto USA, probabilmente anche tra gli utenti di questo Forum..

Per i lettori (che acquistano la rivista..) che hanno preso per buona la data del 1976 al posto del 1969 riferita al model year di una Station Wagon con le fiancate in legno, in tutta sincerit?, nelle tue decine e decine di righe non ho trovato nessuna spiegazione..

Sono assolutamente convinto che tu sia stato tratto in inganno dalle schede Asi, so anch'io cosa significa riceverne di sbagliate, ma ? impensabile che un articolo arrivi in edicola senza che nessun altro nella redazione se ne accorga



Un'ultima considerazione.



Dalla tua Timetable sembra che dopo la crisi del '29 e Pearl Harbour i fatti pi? importanti della storia Americana legata alle auto siano riferiti solo alle gare e alle competizioni.

Ci sono decine di tappe che sono state fondamentali per come la vedo io..per citarne alcune:

1932 Primo V8 a larga diffusione

1940 Primo Cambio Automatico

1949 Primi V8 a valvole in testa e carrozzerie hardtop



Tieni in considerazione che siamo appassionati di auto USA e non (tutti) di Hot Rodding e questo ? USACARSFORUM, non DRAGCARSFORUM...
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[quote name='gtotiger' post='179035' date='10/1/2009, 20:08']@Funnycar



Ho letto il tuo ultimo intervento..nonostante la lunghezza.

Devo ammettere che mi ha lasciato piuttosto perplesso e spero di non aver capito bene, perch? sembra proprio che il concetto, in sintesi, sia il seguente:



?Dato che la maggior parte dei lettori sa poco, perch? non c'erano e perch? vivevano in Italia, di motorismo USA e tanto meno di Hot Rodding o Drag racing allora ? inutile pubblicare date corrette negli articoli...?



Io sono convinto che ci fossero, in quei 50 anni tra l'inizio e la fine della tua Timetable, milioni (probabilmente centinaia di milioni) di persone in USA che ?vivevano? l'auto e ai quali del Drag Racing & Hot Rodding non fregava nulla.

E probabilmente in eguale percentuale ci sono anche tra gli appassionati odierni in Italia di auto USA, probabilmente anche tra gli utenti di questo Forum..

Per i lettori (che acquistano la rivista..) che hanno preso per buona la data del 1976 al posto del 1969 riferita al model year di una Station Wagon con le fiancate in legno, in tutta sincerit?, nelle tue decine e decine di righe non ho trovato nessuna spiegazione..

Sono assolutamente convinto che tu sia stato tratto in inganno dalle schede Asi, so anch'io cosa significa riceverne di sbagliate, ma ? impensabile che un articolo arrivi in edicola senza che nessun altro nella redazione se ne accorga



Un'ultima considerazione.



Dalla tua Timetable sembra che dopo la crisi del '29 e Pearl Harbour i fatti pi? importanti della storia Americana legata alle auto siano riferiti solo alle gare e alle competizioni.

Ci sono decine di tappe che sono state fondamentali per come la vedo io..per citarne alcune:

1932 Primo V8 a larga diffusione

1940 Primo Cambio Automatico

1949 Primi V8 a valvole in testa e carrozzerie hardtop



Tieni in considerazione che siamo appassionati di auto USA e non (tutti) di Hot Rodding e questo ? USACARSFORUM, non DRAGCARSFORUM...[/quote]



Ok. sono stato tranquillo per troppo tempo.

1)- Gli unici documenti che mi sono stati trasmessi sone le famose schede tecniche. Quindi, visto che generalmente sono una persona "abbastanza" fiduciosa ho dato credito a ci? che ho letto, soprattutto perch? provenienti da cotanta fonte.

2)- I proprietari non hanno fornito la bench? minima informazione, non so chi siano, non li conosco n? ho avuto il loro recapito telefonico: sapere "chi, come, quando, dove e perch?" mi ? risultato impossibile. Di conseguenza ho acchiappato "The Standard Catalog of America Cars" ed ho scritto il pezzo. Ingenuo e sprovveduto (a 68 anni si, lo ammetto).

3)- A proposito di Timetable: so benissimo (nonostante l'ingenuit? a 68 anni) che sto "partecipando" a Usa Cars Forum e non a "DRAGCARSFORUM" ma devo contraddirti, circa "siamo appassionati di auto USA e non (tutti) di Hot Rodding". Se non ci fosse stato il fenomeno di costume (io amo definirlo cos?) hot rodding come credi si sarebbe sviluppata la storia delle US cars? E' mia profonda convinzione, derivante da altrettanto approfonditi "studi", che se non sai che Henry Ford era accreditato di "aver inventato l'industria delle elaborazioni", che la sua politica commerciale era centrata sul passa parola derivante dalle imprese sportive delle sue auto, che il 98% delle auto partecipanti al primigenio Grand National NASCAR erano Ford, e che per contrastare la Ford l'ingeniere Zora Arkus-Duntov scrisse il suo Memorandum per indurre Chevrolet a entrare nel mondo "racing" (leggi=hot rodding), ritengo impossibile capire le U.S. cars. Se non ci fosse stato lo hot rodding l'industria americana dell'automobile sarebbe la fotocopia di quella europea, la quale ultima non ha mai pensato di favorire l'industria delle elaborazioni nel geniale modo escogitato da Henry Ford.

4)- 1949 Primi V8 a valvole in testa e carrozzerie hardtop: ? un'affermazione largamente approssimativa: leggiti bene la storia dello hot rodding (che pare non interessarti) e vedrai che non ? assolutamente cos?: se ti ? usuale viaggare negli States, la prossima volta recati a Lincoln, Nebrasca, e visita il Bill Smith Speedway Motors: al ritorno avrai altre idee pi? convincenti e storicamente provate.

5)- Gli americani hanno osteggiato lo hot rodding fino alla met? degli anni cinquanta; lo hanno sopportato per una decina d'anni e, finalmente, durante gli anni sessanta lo hanno accettato. Prova a favore: mai letto i Road Test di Car & Driver e Motor Trend? Le prime prove in accelerazione riportate in un Road Test, pubblicato su una Rivista, risalgono al 1949 per un Oldsmobile 88.

6)- Cito: "sembra che ...... i fatti pi? importanti della storia Americana legata alle auto siano riferiti solo alle gare e alle competizioni". Tu hai mai creduto a ci? che Fiat dichiara su Abarth? Io ho avuto la rara opportunit? di parlare con Karl Abarth, qualche mese prima che morisse e ti assicuro che "tutte" le case automobilistiche del mondo puntano sul "principio Ford": Vinci la Domenica e Vendi il luned?.



Da appassionato (da 45 anni) ad appassionato (non so da quanto): calmati un attimino; prova a scrivere una mezza dozzina di articoli in quelle condizioni: leggiti (per sgomberare tutti i dubbi) "The Best Damn Garage in Town" di uno sconosciuto che detiene (pur se ormai deceduto) qualche dozzina di brevetti e poteva vantare mezzo secolo di carriera.



Sono altrettanto categorico con i miei figli e nipoti, per il loro bene. Non prendertela e scusami se ti sembro troppo burbero.

Spero poter scambiare quattro chiacchere molto presto: anch'io devo imparare almeno una cosa nuova al giorno.

[Immagine: DRAGoons_CLAN.jpg] [Immagine: me-lil.jpg] [Immagine: DragOne_USACF.jpg]
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"La mente umana ? come il paracadute: funziona solo se ? aperta" (Louis Pauwels e Jaques Bergier)

Stay hungry, stay foolish

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[quote name='luk' post='179019' date='10/1/2009, 18:39']Max'55 chevy:

P.s. Riguardo al discorso che magari alcune macchine possono essere descritte, magari un p? meglio di quello che in effetti sono.. credo , secondo il mio modesto parere, che sia dovuto anche al fatto che magari la rivista ti contatta.... ( parlo nel mio caso ) fa un servizio, per il quale non ti paga.. ci manca pure che scriva che la tua auto e na "mmerda" Smile







scusa la mia replica, quindi la tua auto come' alla fine del discorso, na "....." o cosa, perche' da quello che sostieni non e' stato onesto chi ha scritto l'articolo sulla tua auto ( spero di no! ) <img src="https://www.usacarsforum.it/forum/images/smilies/confused.png" alt="Confused" title="Confused" class="smilie smilie_13" />choiked:[/quote]



Ciao, non ho detto che la mia auto ? una m.....a se l'ho comprata magari , vuol dire che mi piace, ? in buone condizioni e la reputo una buona automobile.

Il servizio RIBADISCO ? stato onesto e corretto nei miei confronti.

Quello che intendevo dire ? che una rivista che ti chiama per un servizio ( cio? che non la cerchi tu )e che non ti paga... tendelziamente presumo sia attratta dal veicolo in questione e lo reputi all'altezza di essere pubblicato ....perch? mai dovrebbe parlarne male ?



Ciao Max.
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Canina, mi sembra che ti stai arrampicando sugli specchi:

cosa c'entra il mondo dei rod e delle gare con una Cadillac Eldorado Biarritz '59? o con una Lincoln Continental '63? o con una Pinto? o con una Station Wagon degli anni '80?

Le auto americane non sono mica tutte muscle car ultra personalizzabili.

In questo mi stupisce veramente quello che hai scritto.

Deduco che delle auto dell'articolo in questione non te ne fregasse assolutamente niente , tanto da non capire nulla sull'abissale arco temporale intercorso tra il '69 e il '76.

Non sei andato a vedere le auto, non hai parlato coi proprietari, non hai approfondito su internet o libri.

Come diavolo l'hai scritto questo articolo? E soprattutto: perch? l'hai scritto?
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