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Favolosi anni 50
#22
[quote name='Geiger' post='205850' date='26/4/2009, 18:05']Se avevo la posibili? di scegliere in qualli anni vivere, avrei scelto senza altro anni 50/60. Sono nato nel '63, ero troppo piccolo, quindi il pi? bello me lo sono perso <img src="https://www.usacarsforum.it/forum/images/smilies/confused.png" alt="Confused" title="Confused" class="smilie smilie_13" />choiked:

Edmondo, fantastico il tuo racconto![/quote]











Buon giorno a tutti !

Mi ero perso il trasloco, grazie a route 66 eccoci qua . Sto rintracciando il mio piccolo pasaggio sulla 66, niente in confronto ai veri professionisti come hao avuto modo di vedere . Pensavo che questo ponte era adatto per una lettura, si tratta del mio impatto ufficiale con la "vecchiaia " come vedete avvenuto pi? di dieci anni f?, tutto sommato ben assimilato . Se l'alluvione continua, termino presto la secoda parte, alla prossima edmondo







LA PRIMA VOLTA





Fine anni novanta, sbracato all?americana sulla poltrona-Commodoro del Fly-Brige (sarebbe l?attico Cabriolet dei Mega -Yacht), osservavo l?incredibile progresso Urbanistico di Barcellona. Grazie alle Olimpiadi, ed all? iniziativa intelligente del Governo locale, molto era stato fatto con soddisfazione quasi generale. Avevo trasferito da Lignano Sabbiedoro, questo 25 Mt. esposto all?emergente Salone Nautico Spagnolo. La stagione era autunno, meritava attenzione al Meteo .

Al mio lato l?assurda vasca Yacuzzi vuota, costava un occhio della testa, rubinetti in mano.

Le traversate bene, solo il solito Golfo del Leone (sempre infido), aveva regalato due giorni di lavoro extra ai marinai, per rassettare a nuovo la Barca .

Prima tappa Trani per sosta notturna e buncheraggio .

Navigando quasi sempre in alto mare per evitare i ripetitivi e fastidiosi controlli, delle decine di diversi preposti autorizzati a vegliare sul giardinetto davanti casa, quando convergo su Trani, la prima cosa materiale che scorgo, dopo il tecnologico puntino sullo schermo Radar se posto a scala 30 o 40 Mgl., ? il minuscolo puntino bianco della sua Cattedrale .

Trani (la bella), per noi naviganti che conosciamo quasi sempre e solo la parte bagnata dei luoghi dove approdiamo, il soggiorno nel porto di Trani ? un regalo gradito, quella meravigliosa Cattedrale che svetta in mezzo al Mare, costruita sembra sopra altre tre o quattro, che mano a mano volontariamente hanno ceduto posto, insabbiandosi, alla successiva, pi? bella, pi? grande, pi? visibile, stimolante per chi ancora dovesse aggirarsi dubbioso nella vita . Inoltre, nel porto in testa al Pontile Comunale, ? all?ormeggio, una tra le pi? belle barche a vela dell?Adriatico, ci ho fatto il filo per visitarla, ma siccome si parte sempre con l?alba, la ho mancata .

Quel desiderato puntino bianco, che lentamente ingrossa, sembra raffiguri la speranza di salvezza, quando le brutalit? del mare, della sua natura, nelle burrasche violente, non sai pi? dove cercarla . Io persisto nel rimanere ateo, ma confesso che in mare a volte ho vacillato, no, non durante le burrasche, hai troppo da fare se vai a vela .

Durante una traversata, anni 70, di rientro da Antigua a Gibilterra via Horta (Azzorre), ho voluto uscire dalla rotta logica, avevo scelto scioccamente una Lossodromica, pi? lunga anche se sembra pi? corta vista sulla carta, cos? tanto per cambiare (mai uscire dal seminato, direbbe la mia nonna), logicamente ad un cinquantina di mgl. a Sud delle Bermude mi trovai impantanato in una zona di calme, che durarono pi? di 5 giorni . Per fortuna ero finito dentro un esteso tappeto di Sargassi, e per distrarmi, ne recuperavo a bordo, in una grande bacinella con acqua, pezze di circa 50X50 cm. Passavo il tempo ad osservare con la lente del carteggio, la complessit? della vita a bordo di quel sistema autosufficiente, che rinnovava costantemente la sua complicata esistenza, piccoli pesciolini, chioccioline di mare, neonate (credo) piccole Meduse, gamberetti cos? anoressici che erano trasparenti, ed una miriade di altre forme di vita a m? sconosciute, tutte di casa ed al riparo nell?intricato Sargasso . Come noi, rispettando la propria orbita circolare, che corrispondeva a quella centrale della corrente del Golfo, nascevano, si riproducevano, vivevano e morivano sul loro asteroide, che a differenza del nostro era piatto . Per loro l?universo infinito era quel minuscolo spicchio di cielo che riuscivano a scorgere. E se anche Noi ??? Domanda imbarazzante !!!.

Ci eravamo lasciati con qualche mia possibilit? di vacillamento, cerco di chiarirlo .

Mi era capitato quando certe condizioni eccezionali si erano per caso riunite, spiego a continuazione.

Assenza assoluta di vento, mare calmo, a parte il dolce respiro dell?onda oceanica, sole e luna che a braccetto viaggiano dalla parte opposta del ns. pianeta, cielo terso con visibilit? eccezionale, grazie alla concomitanza di una forte corrente di origine Polare in altissima quota (corrente di getto), notte fonda, sdraiato sul ponte della barca, appoggiato ad un sacco di vela, ovunque tu guardi le stelle ti accecano, l?emisfero non ? pi? sopra di t?, ma tu ci sei DENTRO, le stelle vicine le puoi toccare, entri in una dimensione nuova, pericolosa, devi essere forte per non cercare risposte, la paura di ottenerle, che di colpo ti riportano alla tua dimensione reale, esisti ma non sei niente, nessuno, possiedi ma non ti appartiene, vogliamo continuare ?, per misericordia verso noi stessi, spegniamo il cervello .

Sono esperienze che a m? hanno lasciato il segno, come uno sfregio di sciabola . Se un giorno dovessi cedere, sceglierei questa Cattedrale di Trani, per scusarmi con l?invisibile .

Avanti fino Krotone, nuovo buncheraggio, hai gia lasciato alle spalle da un paio di ore il Faro di St, Maria di Leuca, sei entrato nel Mare della Storia, quella veramente scritta tutta maiuscola, quella iniziata a poppavia di m? che navigo verso ponente . Ogni volta provo un fremito di piacere quando avvisto il faro di capo Spartivento. Se l?armatore ? a bordo, proseguo come un turista Giapponese, per rispettare le scarse disponibilit? di tempo che normalmente hanno quelli che si possono permettere barche di questa stazza e valore, se sono solo mi piazzo a sud di Capo dell?Armi, fuori dai piedi dal traffico, metto due marinai di guardia per i pescatori, spengo i motori e dal Fly-Brige, scavo nella mia memoria un p? sbiadita, evoco con vergognose lacune, i millenari trascorsi di questo stretto marittimo, che reputo essere il pi? appagante tratto di Mare che io abbia navigato, tutte le isole tropicali comprese . Come sempre la sosta dura poco, sul canale 16 mi chiedono se ho problemi, giustamente, il posto non ? adatto per essere adibito a ?Mirador?.

Si riparte, la suggestione di Scilla e Carriddi ? ridotta dalla potenza dei motori, per provare l?emozione adrenalinica pi? pura, questo Stretto bisogna conquistarlo con una barca a vela, possibilmente con motore in avaria, purtroppo le vere barche sono diventate rare, barche che sanno navigare perch? pensate e costruite solo per quello scopo, e non Bomboloni per ospitare il maggior numero di condonomi al metro quadro .

Lasciato a malincuore Capo Pelora a sinistra, altra immersione nella Storia di questo nuovo Mare . Sosta a Lipari, finalmente hanno bocchettoni da rifornimento di buon diametro, che ti evitano un paio di ore attaccato alla stessa manichetta erogatrice per la Duna Diesel. Al limite si potrebbe anche fare, dritti su verso capo Carbonara Villasimius, ma l?autonomia in caso di maltempo ? al pelo, regola N?1 mai rischiare, quindi meglio ripostare un cicchetto, andando a trovare gli ospitalissimi amici del porticciolo di San Vito lo Capo, dove di pesce e Cous-Cous, se vi piace, sono maestri .

Il giorno dopo ?alla via? per Carloforte, evitando il traffico di Cagliari con il Continente, lasciando a dritta il Militarizzato Capo Teulada, ragione per la quale si ? salvato dalla cementificazione selvaggia, visto che i luoghi sarebbero appetitosi . Carloforte la citt? pi? Genovese dopo Genova, ultimo buncheraggio italiano, una serata sulla terrazza del ristorante ?Il Tonno da Corsa? sperando ci sia posto, altrimenti non importa, vale la pena attendere il turno fino al mattino .

Port Mahon, Minorca, splendido fiordo in via di estinzione, cemento sempre e solo cemento, un giorno o l?altro il mondo affonder? sotto il suo peso . A proposito delle mie esperienze stellari notturne sopra citate, verso dove affonderebbe ?, visto che uso a sproposito il verbo affondare , vuol dire che so dove st? sotto e dove ? sopra, a volte con sollievo vedo spuntare l?alba, che spazza via queste riflessioni da Osteria .

Anche se i Valenciani si inbufaliscono, affermo e confermo che la Paella delle Baleari non teme raffronti, e per farli arrabbiare di pi?, il brodetto che usano qui per cuocere il riso, ? fatto con pesce autoctono di scoglio, niente a che vedere con il pesce che si abbronza lungo le interminabili e belle spiagge Valenciane. Il vigliacco che approfitta dell?anonimato . Ancora gasolio, sempre gasolio, e pensare che con buon vento, a vela, senza scali non necessari, ci impiegherei poco pi?, risparmiando un bel gruzzolo di tanti milioni di lire, pi? del valore della mia barchetta. Via per Mallorca, dove al Club de Mar, sosta per un salutino alla mia Barca a Vela, e a mia moglie .

Ultimo piccolo corto saltino, Barcellona, ed anche questa trasferta ? finita

Domani venerd? avrei consegnato lo Yacht ai delegati del Cantiere, rimanendo a disposizione per eventuali clienti Esteri, e mirate prove a Mare. Se rimaneva invenduta, rientrava con me a Trieste, per l?invernaggio . Un mestiere da precario che mi piaceva .

Per la prima volta il Salone Nautico aveva aperto una appendice galleggiante gi? nel Porto, al Molo de la Barceloneta, al lato dell?interessante Museo dell?Historia de la Catalunya che consiglio di visitare . Di fronte il Ns. compatriota (sottovoce pleas) indicava con il braccio teso l?uscita del Porto e le Indie . Chiss? cosa avrebbe pensato del nostro splendido Tricolore, con le sue Repubbliche Marinare, che avevo dato a poppa. Misure canoniche, alla base un pollice per ogni piede di lunghezza al galleggiamento dello scafo, una splendida opera d?Arte.

Che tristezza al confronto di quei spennacchiati e smunti tricolori civili, grandi qualche francobollo, che penzolano giorno e notte, nei luoghi pi? inadatti, su alcune barche nelle ns. Marine . A volte li fanno durare pi? stagioni. Ma le Barche, non era una cosa da Miliardari ????

Per il pomeriggio decido di visitare il famoso Acquario, qui nel Porto . La Moretta alla cassa, con dolcezza mi ripete la cantilena imparata a memoria :

- ? Lei ha l?aspetto cosi giovane, per? sono obbligata a chiederle , se veramente ha compiuto i 65 anni ??? ?

- ? Vuol significare che dipende dalla mia risposta se accettare o no il mio invito a cena ? ?

- ?Purtroppo per me, questa sera sono impegnata, ma ho egualmente una bella notizia per Lei, sempre che sia Ower 65 ?

-? Si lo sono ?

- ?Allora il biglietto di Ingresso Le coster? due terzi di meno, come i Bambini e Militari ?.

Ero Genovesamente contento per il risparmio, e infilai il Tunnel trasparente che mi immergeva nel Mare artificiale. Una Tartaruga centenaria nuotava al mio lato, mi fece l?occhiolino. Mi bloccai di colpo, avevo capito, tutto chiaro, ora era ufficiale, per un pugnetto di Pesetas risparmiate, venivo pubblicamente per la Prima Volta, sbattuto tra i Grandi (ora si usa dire cosi ? ). Presi coscienza che ero passato in un nuovo ciclo, l?ultimo. L?inverno delle quattro stagioni della Vita .

Tornai alla poltrona del Commodoro. La serata era dolce, lentamente la Metropoli accendeva le sue luci invasive. Il tramonto non cedeva, a ponente il rosso nei suoi cromatismi, chiazzava con confusione nuvole appese al nulla. Streghe spettinate fuggivano sulla scopa, la Marmolada, filare di cipressi, orrendo fungo Hiroscima, tre piccoli UFO color rame.

Solo i Bambini e i Sognatori sanno interpretare le forme delle nuvole .

Fasci di luci fredde mi accecavano, del merlettato della Metropoli contro l?orizzonte , ora rimaneva una tenue linea retta, diventava buio. Atolli di penombra, a proteggere qualche gioiello architettonico salvato dal passato.

Dietro di me Barceloneta era in subbuglio. Un invisibile Muzaidin, pennellava la brezza marina con speziati profumi, quintali di doni Ittici, passavano dalle padelle arroventate, all?estetista, infine ai tavoli, per venir ingurgitati .

I cultori del colesterolo, quello cattivo, quello del fritto che nasce, con il contributo delle braci dell?inferno, scaldavano le viscere con alcuni ?chato? impazienti .

Faceva fresco, premetti il tasto, il tendalino si materializz? dal nulla, ero al riparo dalla rugiada .

Vicino, nel Porto, i Traghetti si animavano, si ingozzavano dei modelli variopinti, di tutti i tipi di automobili, la linea di galleggiamento si assottigliava .

Bumm, il portellone di poppa era chiuso, per primo usciva quello per Minorca, poi nell?ordine Mallorca e Ibiza.

Una volta fuori e sceso il Pratico sulla Pilotina, messa la Nave in Rotta, raggiunti i giri ottimali, il Comandante ordina ? Pari, alla via cosi ? . Sarebbero riapparsi domani pomeriggio-sera.

Pensai alla mia Prima Volta di oggi . Prospettiva di una vita nuova ancora sconosciuta .

?? Seduto sulla sedia a dondolo, guardavo la sorridente nuora bionda, che con il coperchio in mano, con l?altra aggiungeva un dado Liebig al minestrone, i due nipoti, ben pettinati, con le mani sporche di nutella, mi macchiavano l?ampia camicia Hawaiana d?ordinanza?? .

Un rimorchiatore cre? un?onda anomala, mi svegliai di botto, sudato, bagnato . Che sogno orribile .

Guardai il tendalino, era al suo posto. Ricordai l?invito a cena alla Moretta, pi? che inopportuno ero stato velleitario. In un futuro remoto, dovevo serbarmi memoria, di prenderne atto . Ma certi vizi sono duri da smettere . Inorridii al pensiero, vada per la dentiera, la prostata deboluccia ma questo no, ? inaccettabile .

Mia nonna in tempi non sospetti mi aveva insegnato : Dai tempo al tempo . Ehh la saggezza delle nonne.

Gli amici del Bunkeraggio di Carloforte avevano regalato un cartone di Bianco locale (raffinato) alla Barca, aprii una bottiglia e smisi di pensare al futuro.

Certo, questi ultimi 20 anni di spensierata vita in mare, oceano, isole tropicali, erano volati , non ce ne eravamo accorti, succede sempre cosi con le cose belle . Dovevo fare attenzione, d?ora in poi, a non incupirmi, vivendo immerso solo in questi ricordi . Avevo contemporaneamente per? anche lavorato duro e con successo, sempre in mare . Il mio babbo, a suo tempo, mi aveva lasciato solo il cognome .

Per gioco cercai di riandare indietro nel passato, a ricordare altre Prime Volte : Il Primo spazzacamino che venne a casa, che paura, la gradita truffa del Primo Babbo Natale, la Prima simpatia non condivisa all?asilo, che dolore, il Primo bacio (si fa per dire), il Primo film vietato ai minori, la Prima coca-cola, la Prima Comunione, il Primo ed unico ? Si? in chiesa, il Primo autoerotismo, terrore per l? imminente cecit? e sordit?, i Primi pantaloni lunghi, la Prima doppia pagina di Play-Boy, la Prima bicicletta, la Prima sigaretta, eh ragazzi la PRIMA VERA volta, la Prima firma su una cambiale (Topolino B), la Prima Lambretta, La Prima Barchetta a vela a nolo (lago di Zurigo), il Primo figlio, la Prima vera barca a Vela, la Prima volta nel magnifico mondo sottomarino, il Primo volo, la Prima traversata Oceanica, la Prima volta dal dentista, il Primo stipendio, la Prima carta Diners Club, il Primo funerale, e tante altre Prime volte che adesso non ricordo.

Quante tristi e splendide emozioni . Tutto sommato ci pu? stare anche quella di oggi . Eravamo all?alba, freschetto gradevole, li sul Mare lievitava in orizzontale, una estesa azzurrognola garza di nebbiolina .

I primi reduci delle forzature culinarie di ieri sera, scaldavano i muscoli, trottavano su e gi? per il Montjuic, speranzosi poter grondare in poco tempo, qualche kg. di sebo liquefatto . Profumavano ancora di Frittura, dai sudare sudare, essere pronti per la sera .

L?alba si manifestava, su verso la Costa Brava, il blu cedeva all?azzurro che lentamente impallidiva, preannunciando l?arrivo del Padrone.

Alla Capitaneria avrebbero issato la Bandiera Nazionale, a quel punto anche noi avremo dato la Nostra . In mare che belle sono le Bandiere. Ci sono cose inanimate che hanno un?anima, tra queste le Bandiere.

Si rientrano al tramonto, si proteggono la notte, si danno al giorno.

Chi ha vissuto il Mare, sa che il conforto di appartenenza, ? Lei.





Edmondo 1998
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