30-12-12, 02:29 AM
Citazione:scusa la mia perplessità ..vorrei capire cosa ci sia di sbagliato se dicono che uno con 50 mila euro dichiarati all' anno , acquista un auto, anche storica, dal valore( e credo si riferiscano al prezzo di aquisto) di oltre 100 oppure 200 mila euro..e se poi x questo acquisto, scatti un controllo e di conseguenza un accertamento che porti a spiegare il modo con il quale questo acquisto si sia compiuto. starà poi al proprietario trovare il modo x spiegare in quale maniera ciò sia avvenuto..con un prestito o una vincita di denaro, una vendita di un immobile...esistono svariati modi di aver soldi, non x forza solo rubando o evadendo, credo che se sia tutto in regola, non ci sarà nessuna violazione e tutti saranno soddisfatti.Tra questi casi si individuano, tutti i tipi di investimento, immobiliare, mobiliare e finanziario.Â
Fra gli investimenti mobiliari la giurisprudenza dà rilievo allâacquisto di beni mobili registrati, aeromobili, autoveicoli, imbarcazioni.
E così se in un anno un contribuente, che dichiari un reddito medio di cinquantamila euro, acquista unâautomobile storica, del valore di alcune centinaia di migliaia di euro, questo acquisto potrà legittimare lâapertura di una istruttoria volta a chiedersi, ed a chiedere (allâinteressato) dove ha tratto le disponibilità per un acquisto così rilevante.
In questa ipotesi non ha rilievo il fatto che si tratti di una auto storica, ma ha rilievo lâentità dellâinvestimento che può fare presumere la disponibilità di un reddito superiore a quello dichiarato.
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Questa affermazione (e di conseguenza i giuristi che hanno avallato l'accertamento sintetico nel 1973) mi fa letteralmente vomitare. In nessun altro paese al mondo si presta attenzione a questi concetti indegni di un paese libero. Ma siccome i primi disonesti sono loro, dev'essere un ragionamento che gli è uscito spontaneo.
io non lo trovo cosi vergognoso... non ho capito il tuo messaggio...abbi pazienza...io un poco di logica la trovo nelle righe che tu hai accennato...