16-01-14, 01:20 PM
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-01-14, 01:39 PM da augusto.)
Scusate, a parte l'esempio che ho fatto pubblicare (siamo tutti d'accordo che il tipo non era in regola e infatti ha pagato), faccio questa considerazione in quanto il contenzioso con Agenzia Entrate e GDF fanno parte del mio lavoro.
Â
Il problema è che nell'ordinamento giuridico italiano esistono presunzioni semplici (che devono essere dimostrate da chi presume) e presunzioni legali (che assumono valenza probatoria e devono eventualmente essere smentite dall'accusato); ormai l'amministrazione finanziaria infrange questo principio e nei propri accertamenti assegna il valore legale a presunzioni semplici (redditometro, studi di settore, accertamenti induttivi, ecc....)... ormai in Italia si ragiona così... lo stato accusa e il contribuente deve dimostrare di essere innocente (e non sempre è facile)..... è l'inversione dell'onere della prova!
Â
Se per il mantenimento di una auto d'epoca con un 440 nel cofano l'amministrazione dice che presuntivamente e statisticamente spendo 32.000 annui può essere che io ne spenda effettivamente 1.000 (assicurazione, bollo, olio) e il mio vicino di casa che ne ha una uguale ne spenda 60.000 in quanto fa gare e cambia tutti gli anni la componentistica e la meccanica e ha il cruscotto placcato in oro e incastonato di diamanti.
Se io dovessi ricevere un accertamento in cui mi si contestano i 32.000 euro di mantenimento, come faccio a dimostrare che non li ho spesi??? non riuscirò mai a dimostrare con documentazione una cosa che non è mai accaduta; l'agenzia delle entrate non riconoscerà mai le mie ragioni, imputandomi l'esistenza di una presunta contabilità in nero che non transita dai conti bancari.
Â
cioè, ca**o, se le statistiche dicono che nel mondo ogni persona mangia in media 2 volte al giorno, alla nostra Agenzia Entrate non frega un c.... se c'è gente che ne mangia 8 e gente che ne mangia 0... per lei tutti mangiano 2 volte e quindi siamo tutti a posto.......
Â
questa è l'inciviltà italiana.
Â
Il problema è che nell'ordinamento giuridico italiano esistono presunzioni semplici (che devono essere dimostrate da chi presume) e presunzioni legali (che assumono valenza probatoria e devono eventualmente essere smentite dall'accusato); ormai l'amministrazione finanziaria infrange questo principio e nei propri accertamenti assegna il valore legale a presunzioni semplici (redditometro, studi di settore, accertamenti induttivi, ecc....)... ormai in Italia si ragiona così... lo stato accusa e il contribuente deve dimostrare di essere innocente (e non sempre è facile)..... è l'inversione dell'onere della prova!
Â
Se per il mantenimento di una auto d'epoca con un 440 nel cofano l'amministrazione dice che presuntivamente e statisticamente spendo 32.000 annui può essere che io ne spenda effettivamente 1.000 (assicurazione, bollo, olio) e il mio vicino di casa che ne ha una uguale ne spenda 60.000 in quanto fa gare e cambia tutti gli anni la componentistica e la meccanica e ha il cruscotto placcato in oro e incastonato di diamanti.
Se io dovessi ricevere un accertamento in cui mi si contestano i 32.000 euro di mantenimento, come faccio a dimostrare che non li ho spesi??? non riuscirò mai a dimostrare con documentazione una cosa che non è mai accaduta; l'agenzia delle entrate non riconoscerà mai le mie ragioni, imputandomi l'esistenza di una presunta contabilità in nero che non transita dai conti bancari.
Â
cioè, ca**o, se le statistiche dicono che nel mondo ogni persona mangia in media 2 volte al giorno, alla nostra Agenzia Entrate non frega un c.... se c'è gente che ne mangia 8 e gente che ne mangia 0... per lei tutti mangiano 2 volte e quindi siamo tutti a posto.......
Â
questa è l'inciviltà italiana.
'69 Chevy Chevelle SS396 -
'69 Dodge Charger R/T 440 matching#
'69 Dodge Charger R/T 440 matching#