16-09-09, 06:27 PM
Il motore a sei cilindri in linea era considerato (in Italia, durante gli anni '50) un motore molto ben equilibrato (sicuramente molto di pi? del solito 4) e suscettibile di essere "leggermente" elaborato, nonostante (o forse proprio per quel motivo) all'epoca fosse considerato del tipo "sportivo".
I quattro cilindri in linea ed i sei in linea Ford, Chevrolet e di altre Marche erano quelli usati ed elaborati durante i primordi dello hot rodding (anni trenta): un "four banger" Ford il quale originariamente poteva erogare dai 20 HP (model A) ai 40 (model B) arrivava a garantire un centinaio di cavalli: gli esempi (originali dell'epoca) sono esposti al "Museum of American Speed" di Lincoln (Nebraska).
I vecchi "Complete Book of Engines" di Hot Rod Magazine (il primo ? datato 1965) riportano esempi di elaborazione anche per gli "stright six" che motorizzavano, all'epoca, indifferentemente Jeep, gas dragster e track roadster.
Ovviamente simili operazioni sono oggi affrontabili da uno specialista con "fiocchi, controfiocchi e forza di vele". Il mio suggerimento ? abbastanza semplice e riflette probabilmente l'operazione suggerita dal meccanico: "blueprinting".
In parole povere si tratta (visto che il motore deve essere smontato) di "riportare alle misure e tolleranze di progetto" tutti i particolari, monoblocco compreso, facendo seguire i manovellismi. Una tale operazione pu? (sottolineo "pu?") permettere di ottenere prestazioni superiori del 10% circa rispetto ad un motore appena uscito dalla Fabbrica e ben rodato.
L'unica difficolt? sta nel reperire copie dei progetti che riportino tutte le misure esatte, ma non ? impossibile: credo esistano Club sia negli Stati Uniti (ovvio!) che in Europa; inoltre qualche Museo potrebbe avere dati attendibili.
I quattro cilindri in linea ed i sei in linea Ford, Chevrolet e di altre Marche erano quelli usati ed elaborati durante i primordi dello hot rodding (anni trenta): un "four banger" Ford il quale originariamente poteva erogare dai 20 HP (model A) ai 40 (model B) arrivava a garantire un centinaio di cavalli: gli esempi (originali dell'epoca) sono esposti al "Museum of American Speed" di Lincoln (Nebraska).
I vecchi "Complete Book of Engines" di Hot Rod Magazine (il primo ? datato 1965) riportano esempi di elaborazione anche per gli "stright six" che motorizzavano, all'epoca, indifferentemente Jeep, gas dragster e track roadster.
Ovviamente simili operazioni sono oggi affrontabili da uno specialista con "fiocchi, controfiocchi e forza di vele". Il mio suggerimento ? abbastanza semplice e riflette probabilmente l'operazione suggerita dal meccanico: "blueprinting".
In parole povere si tratta (visto che il motore deve essere smontato) di "riportare alle misure e tolleranze di progetto" tutti i particolari, monoblocco compreso, facendo seguire i manovellismi. Una tale operazione pu? (sottolineo "pu?") permettere di ottenere prestazioni superiori del 10% circa rispetto ad un motore appena uscito dalla Fabbrica e ben rodato.
L'unica difficolt? sta nel reperire copie dei progetti che riportino tutte le misure esatte, ma non ? impossibile: credo esistano Club sia negli Stati Uniti (ovvio!) che in Europa; inoltre qualche Museo potrebbe avere dati attendibili.
"La mente umana ? come il paracadute: funziona solo se ? aperta" (Louis Pauwels e Jaques Bergier)
Stay hungry, stay foolish