Ho letto il libro con molto interesse e sono contento di trovare questi argomenti finalmente in italiano! Era ora che qualcuno scrivesse qualcosa nella nostra lingua! Non si finisce mai di apprendere! Degno di lode spiegare e diffondere questa particolare cultura.
Inoltre ? bello, avere la possibilit? di poter scambiare idee e pareri con l?autore su questo forum.
Con ?la volont? di continuare ad approfondire questa particolare materia?, vorrei fare alcune considerazioni a carattere personale da semplice appassionato di hot rods, anche se ho la met? degli anni ed esperienza dell?autore quindi posso anche sbagliare e senza nessun tipo di presunzione, offesa, ma con la voglia di poter parlare anche in Italia di questi argomenti ed avere interlocutori con cui confrontarsi.
Unico appunto sullo scritto forse un taglio un po? troppo riferito alle competizioni, ma perfettamente a tema e corretto.
Penso che l?hot rod seppur intreseco con le competizioni pu? anche restare parallelo senza per forza scendere in ?pista?.
Grazie di avere spiegato chiaramente le origini delle varie ?federazioni? che hanno portato alle varie specialit?.
Spiegare questo fenomeno non ? facile, anche perch? ognuno pu? riportare le sue opinioni a riguardo, d?altronde negli States occupa tantissime persone in questo tentativo, libri e riviste si sprecano?pi? di quanto possiam immaginare?
E? veramente difficile se non impossibile trovare le reali origini e risalire a tutti i suoi fondatori.
Molti non sapevano chi fosse Ed Winfield e cosa avesse fatto nel 1912? non c?eran le comunicazioni di ora? ma senza saperlo esistevano centinaia di Ed?.
Credo sia un pochino riduttivo indicare e premiare solo Edward Windfield come fondatore del fenomeno hot rod, anche se sono tanti a citarlo (certo non mi riferisco a ci? detto correttamente da Franco Canina, a suo favore, anche un altro scrittore americano di settore, Leo Levine, nel suo libro "Ford, the Dust and the Glory" definisce Winfield "il padre prodigioso dell' hot rodding.") anche se penso sia stato uno dei protagonisti con tanti altri ad avere Contribuito (con C maiuscola) alla nascita e diffusione. A prova di quello espresso sopra, quando lui correva era il pi? giovane, addirittura aveva barato sull? et? quindi significa che prima di lui, aveva altri avversari, quindi ? certo che c?era stato qualcun altro che aveva intrapreso questo percorso ed iniziato molto prima ? in molti modificavano gi? i mezzi per correre (auto e moto)? le sue forse eran solo un po? pi? radicali? o forse dalla sua aveva pi? notoriet??
Negli States si correvano gi? delle gare ed esistevano dei team prima del suo apparire sulle scene? forse quando nella met? degli anni ?40 s?inizi? a parlare di questo fenomeno molti dei precedenti protagonisti pionieri eran purtroppo dimenticati o scomparsi, lasciando spazio alle generazioni pi? giovani?
Visto che parlavo di corse dei primi del novecento, giusto per curiosit?, segnalo questo sito dedicato ad una competizione che si ? svolta dal 1904 al 1910, la Vanderbilts race cup, dove si possono reperire documenti, foto e filmati unici:
[url="http://www.vanderbiltcupraces.com/index.php/site/"]http://www.vanderbiltcupraces.com/index.php/site/[/url]
Per esempio segnalo: 30 maggio 1911 indy 500 race
[url="http://www.vanderbiltcupraces.com/index.php/blog/article/saturday_may_162009_film_the_inaurgural_indy_500_race_-may_30_1911"]http://www.vanderbiltcupraces.com/index.ph...ce_-may_30_1911[/url]
Negli anni '10 e '20 si gettevano le basi ma la nascita del hot rod come fenomeno avviene pi? tardi, ognuno dona date diverse...in genere gli anni trenta, anche se non aveva una denominazione come ora , ma solo nel dopoguerra raggiunge la vera diffusione e la popolarit? , dopo il 1945, chi ritornava dalla guerra poteva affidarsi a due mezzi di locomozione, l?auto e la moto?
La moto era meno costosa, ma presentava tutti i problemi annessi?inoltre aveva legata un?immagine molto negativa nella mentalit? dell?epoca?dovuta ai cosiddetti ?fatti di Hollister del ?47??. un raduno di motociclisti degenerato sulla stampa dell? epoca in un ?assalto? a questa cittadina?
I giovani arrivavo dalla guerra inquadrati in gruppi, abituati a squadre e squadriglie... coi loro stemmi e fregi e ricercavano di ricreare questo modo di raggrupparsi anche una volta ritornati alla vita civile? nascevano cos? molte delle bande di motociclisti (es: Boozefighters, Hell?s Angels, Outlaws?).
Dall? altra parte nascevano anche gruppi di chi sceglieva le auto? qualcuno era gi? esistente ed operante gi? anche negli anni trenta... gi? prima della guerra... spesso molti avevan solo il nome della localit? di residenza, oppure la dicitura roadster o un nome di fantasia... naturalmente dopo la guerra i nomi eran pi? aggressivi o si rifacevano a termini aereonautici...
(uno tra i tanti che seguo per via dell' interessante forum [url="http://www.flyerscc.com/mainpage"]http://www.flyerscc.com/mainpage[/url] fondati nel 1939...)
Tutti mettevamo in bella mostra le loro targhe del club appese alle auto...o disegnate sulle t-shirts...
mentre i bikers cucivano e disegnavano le loro toppe sui giubbotti...
I giovani recuperavano quello che si potevano permettere con pochi soldi, di solito Ford.
Rispetto alle altre auto a cavallo tra gli anni '40 e '50 eran pi? leggere quindi con un bel motore (in genere 4 bangers e/o flathead v8 modificati) in accelerazione sui lunghi viali lasciavano l? ?i figli di pap?? con l?auto nuova? le miglioravano per correre, magari solo nei boulevard, magari non avrebbero mai corso una vera gara?. spesso se ne fregavano della sicurezza?
?nello stesso tempo potevano portare pi? comodamente le fanciulle in giro rispetto alla moto?
I laghi salati erano stati conosciuti spesso durante il servizio militare e l? qualcuno andava per non esser ?disturbato? quando si decideva di correre veramente?
Nel 1948 esce l?articolo di Life dove per la prima volta viene usata la parola hot rod.
Ho sempre avuto l?impressione, l?idea di un termine coniato in modo ironico dai giornalisti per fare notizia?
Per riassumere in un titolo un movimento?per dichiarare della ribellione dei giovani che se ne fregavano di tutto facendo arroventare le bielle, una sfida, fino quasi a farle fondere, con l?unico scopo di correre ribelli a costo di rompere tutto e restare a piedi?Correre contro il tempo, le distanze, contro tutto e tutti, contro la mentalit? degli anziani di quei tempi?
E? un dato di fatto questa forma di ribellione? che porter? pi? avanti, qualche anno dopo a campagne di rivalutazione, a recuperare fiducia da parte della gente? per esempio Wally Parks, il Safety Safari?
(In parallelo, seppur altro panorama, per le moto ci pensava la Federazione Motociclistica Americana a proporre delle iniziative?)
Molti in seguito si adegueranno al cambiamento, mentre altri continueranno a rimanere insofferenti al rigore, all?inquadramento delle competizioni e delle federazioni nascenti perch? troppo vincolate a norme?seguiteranno a non interessarsi alla sicurezza, alle regole ed alle gare ufficiali?alle divisioni?alle classi?andranno avanti senza definire un mezzo.. sempre ribelli?
?perch? devono esserci dei giudici a dirti se puoi correre?
Perch? deve esserci qualcuno a dirti cosa ? giusto e cosa non ? giusto,
cosa ? possibile da cosa ? impossibile?
?Bastava una strada, due auto, una ragazza con un foulard per correre?