1981 Chrysler Imperial

[Serpiko]

piu´la vedo piu´mi piace, complimenti davvero e´bellissima

[LincolnMan]

Complimenti per l'articolo su quest'auto molto particolare! E' un piacere leggere le tue recensioni :-) 

[mbar]

ciao Maurizio,come sempre ad ogni tuo intervento, guardando fuori dalla finestra e….. mi prende un po' di invidia!!!!tralasciando le incredibili condizioni delle tue auto, (anche se per questa non donerei un rene per averne una!!!) vivi in un posto splendido,in più' in questo "servizio" hai aggiunto anche la bella signorina bionda…….ci vuoi proprio far sentire delle mer@e  :zsarcastic4xx: !!

 

NOOOO, l'obiettivo non era generare invidia... Ho notato che il topic di gran lunga più seguito sul forum è "donne e motori", quindi ho immaginato che magari una signorina dava un po' di "frizz" al topic...

[ragno]

…da sempre le signorine aiutano!!! pero' dai,devi ammettere,che oltre alla già' disastrosa situazione politica,si e' aggiunta anche quella climatica,sono convinto che si sta' meglio dove stai tu  :zsarcastic4xx: !!

[mbar]

…da sempre le signorine aiutano!!! pero' dai,devi ammettere,che oltre alla già' disastrosa situazione politica,si e' aggiunta anche quella climatica,sono convinto che si sta' meglio dove stai tu  :zsarcastic4xx: !!

 La situazione politica è disastrosa anche qui, quella climatica ammetto molto migliore 

[mbar]

TERZA PARTE

 

Posto alcune foto riprendendo alcuni argomenti trattati in precedenza...

 

Menzionavo il bustleback. Per chi non conosce questa particolarità stilistica, la si ritrova anche sulla Seville 1980-85 (disegnata dal grandissimo Bill Mitchell) e sulla Continental della Lincoln. Insomma nei primi anni '80 tutte e tre le grandi hanno proposto questa soluzione particolarissima, ognuno a suo modo. Il capolavoro rimane la rivisitazione (perchà di ciò si tratta: era uno stile di moda sulle più eleganti auto inglesi negli anni 40 e 50) da parte della cadillac. Eccovi la Seville col suo drammatico bustleback:

 



 

 

 

Ed eccovi la Conty: 

 

[Sunnybob]

Condivido l'uso dell'aggettivo "drammatico" :ciappa:

[mbar]

Eccovi alcuni dettagli dell'Imperial, menzionati precedentemente.

 

Il simbolo del leone, che non capisco perchà il leone è un re, non un imperatore (al massimo potevano mettere un pinguino imperiale eheheh).

 

 

 

 

 

La delicata maniglia della portiera, degno delle più blasonate auto inglesi, molto elegante!

 



 

L'incredibile luce + carta rinfrangente sulla portiera, un metro di lunghezza! Notare la spessura della moquette!

 

 

 

Il gioiello pentastar firmato Cartier sul volante 

 

 

[mbar]

Questo pulsante mi fa impazzire. è solo dell'amplificatore dello stereo, ma ha un posto speciale tutto per lui sul cruscotto...

 

 

 

L'interessante maniglione di pelle per i passeggieri posteriori

 

 

 

Neanche le Mark V avevano una sfliza di pulsantini simili sull'appoggiabraccio della portiera!

 

 

 

I "floating seats" dell'Imperial. Questi cuscini "fluttuanti", comodi e morbidi, sono molto scenografici, e si trovavano anche sulle Conty e sulle Eldo degli anni 70/80.

 

 

 

 

 



 

To be continued...

[ragno]

 

…da sempre le signorine aiutano!!! pero' dai,devi ammettere,che oltre alla già' disastrosa situazione politica,si e' aggiunta anche quella climatica,sono convinto che si sta' meglio dove stai tu  :zsarcastic4xx: !!

 La situazione politica è disastrosa anche qui, quella climatica ammetto molto migliore 

 

[Sunnybob]

Il Leone è stato un emblema usato dalla Chrysler nella seconda metà degli anni 50. Non saprei bene il motivo di questa scelta però. Anche i motori avevano nomi tipo Golden Lion 413...

[mbar]

Il Leone è stato un emblema usato dalla Chrysler nella seconda metà degli anni 50. Non saprei bene il motivo di questa scelta però. Anche i motori avevano nomi tipo Golden Lion 413...

 

:ok:  In realtá la mia è una Imperial, però Chrysler come marca (la marca Imperial muore nel  1975)... quindi spiegato il mistero (non sapevo del leone come simbolo Chrysler)!

[Sunnybob]

Si la la storia di Chrysler ed Imperial si incrocia parecchio, un po come Lincoln e Continental ;-)

 

The Imperial name appeared very early in the Chrysler saga, and for many years, Chrysler Imperials were the most prestigious offerings. In the course of events, Imperial came to stand as a separate car line. From 1957 to 1966, Imperials were a distinct entity, with separate bodies and styling.

 

http://www.allpar.com/model/imperial.html

[mbar]

QUARTA PARTE

 

LA MECCANICA

 

Il motore è un normalissimo 318 V8, che era disponibile nel decennio precedente sulle umili Dart. 

Senza gloria e senza infamia, sull'Imperial è assolutamente silenzioso e morbido. Così tanto che mi ha stupito. L'Imperial veniva venduta con l'iniezione, ma funzionava così male che subito la Chrysler offrì sulle auto già vendute un carburatore doppio corpo, una specie di recall opzionale. Quando questa sostituzione veniva effettuata dalla rete ufficiale, appariva un'asterisco accanto al contakm, come sulla mia

 

 

 

E quando sostituivano l'iniezione col carburatore, tutte le pubblicizzate e proclamate funzioni del computer di bordo (la Chrysler la definiva una "Electronic marvel!") non funzionavano più. Proprio una meraviglia elettronica!

 

Quindi il motore gira smoothly che è una meraviglia, però non va. Nel senso che non ha potenza. In accelerazione se la cava decentemente, ma una volta che si raggiunge la velocità di crociera, non ha più spunto. Insomma non va, è lenta lenta lenta. Però consuma poco. Anche con a/c in funzione, si riescono a fare 10-11 km con un litro. Non male...

[mbar]

Il cambio, il classico Torqueflite, à perfetto. Non si sentono nemmeno le scalate. Il kickdown funziona ma senza grande efficacia, visto che manca la cavalleria. 

 

Le sospensioni sono da boulevardier. In autostrada la macchina dondola lentamente, una sensazione non troppo spiacevole, anzi rilassante. Invece se si vuole fare una curva a gomito ad una certa velocità, l'Imperial è sconcertante: saltella come uno stambecco in calore.

 

I freni: sono gommosi e duri, mi sembra di guidare una Tunderbird del 1960. Senza dubbio la parte che meno mi piace di tutta la vettura.

 

Se si considera che questa Imperial à una Aspen messa giù col vestito della sera, il risultato à molto buono: sono riusciti a nascondere le umili origini. In ogni caso, à molto piacevole da guidare, anche come daily driver e per lunghi tragitti. 

 

UN ANNEDOTO

 

Di questa Imperial ne hanno fatte solo 12.385: è quindi un'automobile rara in senso assoluto. E quante ce ne possono essere in Brasile, dove vivo? Pensavo fosse l'unica. Ma un anno fa sono andato a comprare quattro gomme whitewall per la mia Eldo. A San Paolo c'è un tipo (Brax Import) che ha fatto del garage di casa un magazzino per le ww. Quindi vado a ritirarle da questo tizio. Mi accoglie cordialmente, e vedo che nel vialetto di casa sono parcheggiate due vetture, un Ram R/T ultimo modello ed una Dodge Charger Midnight Edition. Gli dico che anche io ho una Mopar, ma  che probabilmente dato che è molto rara non sa nemmeno cosa sia. Mi chiede quale modello possiedo. Rispondo un'Imperial del 1981, la "bustleback". Per mia sorpresa, mi risponde che lui ne ha due, non una DUE!!!! E non solo... non due Imperial normali, due Frank Sinatra Editions!!!! 

 

Un evento. La FS Edition è ancora più rara, ne hanno prodotte meno di 500...

 

 

 

 

 

Lee Iacocca, il CEO della Chrysler dell'epoca, era molto amico di Frank Sinatra, "blue eyes". 

Quindi un po' per divertimento, un po' per marketing, venne presentata questa versione speciale, disponibile solo nel colore blu chiaro Glacier Blue 
(in omaggio agli occhi azzurri di Sinatra), sia internamente che esternamente: tutta azzurra quindi.

I sedile erano disponibili nella supermorbida pelle Mark Cross (come la mia) od in velluto. Oltre ai vari emblemi "FS Edition", questa particolare versione aveva una console centrale, dovesi potevano alloggiare delle cassette. E dove ci stanno 8 delle 16 cassette che riproducevano 16 albuns del grande Frank, presentate in una speciale valigetta di pelle, sempre firmata Mark Cross.