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Sogno di una vita in USA
#61
Citazione: 

cmq tornando al tema principale,non sono in condizione di investire..non ho quei soldi..io ho sempre pensato che ormai a 33 anni,potrei solo trovare chi mi voglia sponsorizzare...e chissa,potrei pagar io per lui i costi che la sponsorizzazione comporta...
 

le scelte che ti cambiano la vita vanno fatte quando si è anche giovani e incoscienti. Poi più passano gli anni e più è la vita che va avanti a sceglierti cosa ti resta da fare. E mi fermo qui.
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#62
Citazione:Se posso aggiungere i miei 2 cents... sono il fortunato marito della vincitrice della Green Card!!

Burocraticamente parlando è difficilissimo ma non impossibile... c'è la DV lottery, c'è il visto da investirore (non immigrant come detto ma rinnovabile, intanto parti e vale mi sembra 10 anni, tempo in cui tutto può succedere....) dove non servono $500k ma un buon e reale business plan (anche $100k) ed un ottimo immigrant lawyer che ti segue. Molto più difficile infine il visto sponsorizzato da un'azienda, semplicemente perchè mai un'azienda dovrebbe spendere $10k per te quando può assumere uno del posto? Lo fa se sono veramente interessati a te ed hai eccezionali referenze, c'è chi è riuscito in questo ma sono veramente pochi. Oppure hai un buon aggancio nell'azienda, anche questo ci può stare.

Società... Usa VS. Italia.... mah, io non so con quali occhi e che esperienze avete avuto negli Usa, e mi riferisco a chi professa frasi del tipo "tutto sommato si sta meglio in Italia", o che la vera America è qui, che gli Americani sognano di venire in Italia... ognuno la pensa come vuole, per carità, io però posso dire, sulla base di esperienze dirette che:

 

1) Gli Americani quando gli parli dell'Italia fanno gli occhi a cuoricino, ma non immaginano lontanamente neanche con l'unghia dell'alluce la diastrosa situazione in cui versiamo, tanti la sognano ma non ci sono mai neppure stati, e quando gli ho raccontato alcune tra le "perle" della nostra attuale società rimanevano a bocca aperta....

2) Non ho conosciuto un solo italiano in America che si sia pentito di essersi trasferito lì, e nonostante non sono molto aggiornati della nostra situazione nessuno ci tornerebbe, neppure a pagarlo oro.

3) questa è una cavolata e non si lascia certo un paese per le strade; non so dove vivete voi ma non mi venite a dire che le strade sono tenute meglio in Italia che negli Usa, su, ridicolo.... ci saranno pure stradacce in America, ma qui parliamo di strade importantissime, strade statali, strade storiche ridotte tipo Baghdad dopo i bombardamenti....

4) In America non esistono le ferie... oddio questa è nuova!!
Sicuramente il mercato del lavoro americano è molto più rigido, le ferie vanno di pari passo con l'anzianità all'interno dell'azienda, di solito il primo anno ti danno 1 settimana-10gg (che capisco sono veramente poche per i nostri stereotipi!!), man mano però aumentano anche fino a 3-4 settimane a seconda delle posizioni e dell'azienda! Non sono rose e fiori, per carità, vedi pure le nostre assenze per malattia tutto pagato, ovvio è il prezzo da pagare in cambio però di retribuzioni adeguate!!

 

 
 

Amerimark, quando scrivo : "in USA le aziende non sono obbligate a dare le vacanze, non sono previste, se te le danno ti fanno un favore, non à tra i diritti dei lavoratori"

non dico cazzate. Se ti è nuova, non so che dire.

Questo non vuol dire che le ferie non esistano, vuol dire che dipende dall'azienda: non à tra i diritti dei lavoratori e le aziende NON sono obbligate a concederle, e molte non le concedono. Noi ad esempio non le offriamo nella nostra azienda (che si trova in Iowa, quindi USA). Molte aziende poi ti danno qualche giorno, al massimo un paio di settimane di vacanze, ma è una loro scelta, e quasi mai il primo anno, generalmente dopo il primo (per lo meno le aziende con cui lavoro). Certo, c'è gente che si fa anche 3-4 settimane l'anno, ma in aziende molto sindacalizzate (le case automobilistiche, ma ai dipendenti con molta anzianità sulle spalle) o in posizioni veramente particolari. Io peró mi riferivo alla normativa legale.

Visto che vivi in America, chiedi ad un qualsiasi studente di legge e diritti sul lavoro e te lo conferma, oppure guarda su internet.

 

Questo l'ho copiato su wikipedia:

 

"US law does not require employers to grant any vacation or holidays, and about 25% of all employees receive no paid vacation time or paid holidays."

 

Wikipedia o no, le labour laws americane non prevedono vacanze. Difatti se ne parla ogni tanto nelle campagne politiche (di cambiarle), ma senza successo. Molte aziende,generalmente di piccole o medie dimensioni, difatti non le offrono nemmeno. Le statistiche dicono che il 25% dei lavoratori americani non hanno vacanze; dalla mia esperienza di gestore, direi che 1-2 settimane di vacanze l'anno sono la normalitá nelle grandi aziende, e metá di qs giornate vengono usate dai dipendenti per andare dal dentista, dal medico etc.

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#63
Maurizio, ammetti però che in USA (e anche in Australia, UK, in Francia meno..) l'orario di lavoro è generalmente rispettato. Qui da noi se non resti SEMPRE in ufficio fino alle 19:30 per non dire 20 e in qualche ufficio a Milano addirittura alle 21 "non va bene". Che poi si impieghi il tempo a fare cazzàte, riunioni lunghissime per decidere niente, pastoie burocratiche infinite o email in copia conoscenza anche ad Abramo, Isacco & Giacobbe è un'altra storia. 

Sembra che in Europa quelli che lavorano di meno (come ore da contratto) siano i tedeschi, guarda te...  :tongue:

Molti ricambisti americani ad esempio fanno 08:00-17:00 con immagino pausa panino di mezz'ora, qui da noi alle 17 convocano le riunioni.

"Indicare se cieco, sordo, scemo di mente o mentecatto" - Censimento del Regno d'Italia, 1861.




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#64
Non discuto gli orari, volevo solo far capire alcuni concetti,

 

Sugli orari del lavoro, però in USA si fa così:

Gli operai e gli impiegati normali lavorano solo le ore necessarie (anche perchè gli overtime si pagano), quindi alle 5 vanno a casa. Queli che hanno delle posizioni di responsabilità (tipo la tua), lavorano ad infinitum. Ci mettono tantissime ore, 60-80 alla settimana. Lavorano veramente tanto e sempre, e non si pagano all'ora.

 

Devo aggiungere che gli americani non creano problemi sul lavoro: quando c'è, lavorano alla paga concordata, quando non c'è e li lasci a casa, non fanno tragedie greco-romane. Assenteismo non c'è perchà se uno comincia a stare a casa lo licenzi. Diciamo che per un'azienda il lavoratore non rompe i maroni, perchè non vi sono particolari oneri nel licenziarlo, e visto che il lavoratore lo sa, si autodisciplina.

Per una ditta à mille volte avere a che fare con un americano che con un europeo. 

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#65
Ho lavorato per una grossa produzione cinematografica americana, se alle 17:00 stavo ancora disegnando il direttore creativo (quello che ha fatto Chocolat, Le regole della casa del Sidro, Vita di Pi, Notte folle a Manhattan... tanto per citarne alcuni), arrivava, mi metteva una mano sulla spalla e mi chiedeva se c'erano problemi.... Io dicevo di no e lui diceva che alle 17:00 si va a bere lo spritz... Il che è cosa buona e giusta...  :zsarcastic4xx:  :zsarcastic4xx:  :zsarcastic4xx:

Italy is definitely too small for a Mustang!!!


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#66
Citazione: 



Amerimark, quando scrivo : "in USA le aziende non sono obbligate a dare le vacanze, non sono previste, se te le danno ti fanno un favore, non à tra i diritti dei lavoratori"

non dico cazzate. Se ti è nuova, non so che dire.

Questo non vuol dire che le ferie non esistano, vuol dire che dipende dall'azienda: non à tra i diritti dei lavoratori e le aziende NON sono obbligate a concederle, e molte non le concedono. Noi ad esempio non le offriamo nella nostra azienda (che si trova in Iowa, quindi USA). Molte aziende poi ti danno qualche giorno, al massimo un paio di settimane di vacanze, ma è una loro scelta, e quasi mai il primo anno, generalmente dopo il primo (per lo meno le aziende con cui lavoro). Certo, c'è gente che si fa anche 3-4 settimane l'anno, ma in aziende molto sindacalizzate (le case automobilistiche, ma di dipendenti con molta anzianità sulle spalle) o in posizioni veramente particolari. Io peró mi riferivo alla normativa legale.

Visto che vivi in America, chiedi ad un qualsiasi studente di legge e diritti sul lavoro e te lo conferma, oppure guarda su internet.

 

Questo l'ho copiato su wikipedia:

 

"US law does not require employers to grant any vacation or holidays, and about 25% of all employees receive no paid vacation time or paid holidays."

 

Wikipedia o no, le labour laws americane non prevedono vacanze. Difatti se ne parla ogni tanto nelle campagne politiche (di cambiarle), ma senza successo. Molte aziende,generalmente di piccole o medie dimensioni, difatti non le offrono nemmeno. Le statistiche dicono che il 25% dei lavoratori americani non hanno vacanze; dalla mia esperienza di gestore, direi che 1-2 settimane di vacanze l'anno sono la normalitá nelle grandi aziende, e metá di qs giornate vengono usate dai dipendenti per andare dal dentista, dal medico etc.

 
 

Ho scritto quelle cose solo per esperienze con persone che lavorano lì, non conosco la legge nello specifico e ne prendo atto, ci mancherebbe.

Certo anche in Italia abbiamo tante normative sul lavoro, sugli orari, le tetribuzioni, lo straordinario... TUTTE RIGOROSAMENTE RISPETTATE!!

Ricordo mia moglie che dal letto di un ospedale finitaci per un incidente con lo scooter ricevette la telefonata del capo che gli chiedeva quando era intenzionata a rientrare al lavoro!!

Come hai ben fatto notare in America il lavoratore si "autodiscipina" perchè sa che se non fa il suo il giorno dopo non ci torna al lavoro. Si lavora a testa bassa, si, ma tra i due sistemi preferisco di gran lunga quello Americano dove in ogni caso le retribuzioni sono eque, ed in ogni caso basta vedere l'economia dei due paesi per capire quale funziona meglio!

Anche in Italia ci sono persone che si sbattono per 50-60 ore a settimana per pochi spicci...  per curiosità che retribuzione date voi a queste persone?

A proposito, sto ancora in Italia ma il countdown è iniziato, a giugno si vola e spero stavolta sia quella definitiva!
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#67
O/T:

 

eccole qua le "eque retribuzioni" in italia:

http://www.lastampa.it/2015/02/23/econom...agina.html

 

ma poi non lamentiamoci delle castronerie scritte sui giornali online.

 

end O/T

"Indicare se cieco, sordo, scemo di mente o mentecatto" - Censimento del Regno d'Italia, 1861.




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#68
Citazione:O/T:

 

eccole qua le "eque retribuzioni" in italia:

http://www.lastampa.it/2015/02/23/econom...agina.html

 

ma poi non lamentiamoci delle castronerie scritte sui giornali online.

 

end O/T
 

o/T

 

eh beh, ma sai che con internet c'è oramai un esercito di grafomani che scrivono gratis e su tutto, quindi il lavoro di giornalista è oramai una professione da poco. 

Ho letto che nel futuro (MOLTO PROSSIMO) esisteranno solo due tipi di quotidiani: quelli locali e le grandi tradizionali testate. Spariranno tutte le altre. D'altra parte su internet si legge gratis qualsiasi notizia...

 

Non à solo un problema italiano, te lo assicuro, à mondiale,o meglio "global"

 

end/ot
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#69
Citazione:per curiosità che retribuzione date voi a queste persone?

 

 
 

Gli impiegati vanno da 25,000 USD (ragazza del customer service) a 65,000 (quality manager).

Gli operai da 11.50 a 16.00 $ all'ora in funzione delle mansioni.

Stipendi lordi, da togliere l'income tax federale e statale, lo stato à l'Iowa. Ovviamente ci sono le deduzioni, a seconda dei figli a carico, spese mediche etc. Facciamola semplice e togliete un 20-30% dal Rol.

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#70
Beh... Non mi sembrano così diversi da quelli italiani. Se poi si considera tutto il resto, non vedo tutta questa convenienza.
[Immagine: flaviospeed_firma.gif]

66 Stang - Export, K-code, Silver frost. Coming soon...
95 Stang - Vert, GT, ebony, bitch. Daily driver.
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#71
No, convenienza non c'è. C'à grande convenienza economica per un espatriato, mandato dall'azienda italiana, con casa, auto, viaggi tutti pagati e un'indennizzo di trasferta. 

 

Altra cosa à peró la scelta di vita, e quindi il semplice discorso economico va un po' in secondo piano. 

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#72
Citazione:Beh... Non mi sembrano così diversi da quelli italiani. ..

 
 

Flavio, ragazza del customer care americana: 25.000 $ l'anno - 20% fanno 20.000 netti / 12 mensilità fanno 1.666,66 $ al mese. Ok ti possono licenziare e ti attacchi al tram però in un mese magari trovi un altro lavoro.

 

"Ragazza" del customer care italiano: se ti danno 800 euro al mese è tanto (con un contratto schifoso quando non a progetto), e alla scadenza del contratto, rigorosamente a tempo determinato, delocalizzano in Romania. Così la ragazza è a casa (a zero euro perchà non prende nemmeno il sussidio) e viene mantenuta dalla mamma, a 35 anni, perchà non trova più un càzzo..

 

Dimmi chi delle due può pensare a una famiglia e a (almeno) un figlio.

"Indicare se cieco, sordo, scemo di mente o mentecatto" - Censimento del Regno d'Italia, 1861.




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#73
Citazione: 

Beh... Non mi sembrano così diversi da quelli italiani. ..

 
 

Flavio, ragazza del customer care americana: 25.000 $ l'anno - 20% fanno 20.000 netti / 12 mensilità fanno 1.666,66 $ al mese. Ok ti possono licenziare e ti attacchi al tram però in un mese magari trovi un altro lavoro.

 

"Ragazza" del customer care italiano: se ti danno 800 euro al mese è tanto (con un contratto schifoso quando non a progetto), e alla scadenza del contratto, rigorosamente a tempo determinato, delocalizzano in Romania. Così la ragazza è a casa (a zero euro perchà non prende nemmeno il sussidio) e viene mantenuta dalla mamma, a 35 anni, perchà non trova più un càzzo..

 

 

Appunto... diciamo che le retribuzioni variano un po da stato a stato, ad esempio in Florida dove sono molto basse e ci sono solo le tasse federali e non le statali sulla persona le aziende un pò ci giocano...   aggiungo che tra l'altro, e cominciavo a spulciare qualcosa, se hai famiglia diciamo dai 2 figli in su le tasse si abbassano di moltissimo o hai un return tax non indifferente.

Non è assolutamente vero che in America "devi pagarti tutto anche l'aria che respiri", gli aiuti ci sono, soprattutto per famiglie.
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#74
Nigel, customer service da noi à peró un lavoro molto tecnico; è gente che in Italia guadagna 1500-2000 euro mese (le conosco, io sono un customer per l'Italia). Non si puó prendere chiunque e cambiarlo ogni 6 mesi. Gli USA lavorano solo per OEM, il customer service parla com CNH, Caterpillar, John Deere, etc

Non à assolutamente una posizione futile.

 

Gli stipendi della ns filiale americanasono in linea con quelli italiani, a parità di posizione, lira più lira meno.

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#75
Citazione: 

A proposito, sto ancora in Italia ma il countdown è iniziato, a giugno si vola e spero stavolta sia quella definitiva!

 
 

Amerimark, non per farmi i fatti tuoi, ma visto che neparli apertamente... Perchè dici "spero stavolta sia quella definitiva!"

Ti sapevo, dal forum,  prima da una parte, poi a Miami  (città carisssimissima a meno di vivere nella periferia un po' bruttina), ora anche lí nulla? 

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#76
Appunto. Se ti va male in Italia prendi 1500... fai anche 1200. 1200 per 13 mensilità + spesso c'è il premio produzione o quattordicesima + malattia retribuita + 4 settimane di ferie + vari sussidi/accordi in caso di perdita di lavoro (e mi fermo qua, perchà se stiamo valutare anche i fattori esterni come cibo, località, stile di vita, società, ma anche come sanità, sicurezza, giustizia e tasse non si finisce più), per quale motivo dovrei preferire gli USA, consapevole che bisogna partire da zero... ma proprio tutto da zero?

 

Le realtà che esponi tu Nigel, la conosco benissimo (io stesso sto aspettando tempi migliori per fare su famiglia), ma penso che anche negli USA ci siano realtà come qui in Italia... e per un extracomunitario negli Stati Uniti, la cosa è ancora più rischiosa. Quindi alla tua domanda, chi può pensare a fare su famiglia, direi la ragazza italiana in Italia, piuttosto di una ragazza italiana che va negli USA "per provare a cambiare vita".

 

In sostanza, come già detto da altri più esperti di me, il vero motivo per cui uno vuole andare negli Stati Uniti è per realizzare un sogno, per l'amore di quel tipo di vita e per l'amore verso gli USA... non di certo perchà la si trova l'oro.

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#77
Guardate, se per delle impiegate parlate di stipendi simili (1200-1500 e più) vi faccio mandare i CV da un paio di persone che qui (nel ricco nord ovest non nel Burundi) non spuntano più di 1000-1050 euro IN APPRENDISTATO perchà si fa di tutto per non versare i contributi pieni.

"Indicare se cieco, sordo, scemo di mente o mentecatto" - Censimento del Regno d'Italia, 1861.




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#78
Ciao a tutti

Mi permetto di inserire un piccolo commento personale....io abito in provincia di Torino, tempio della Fiat e del' Olivetti.....quando erano ancora degne di lustro e ci regalavano soddisfazioni a livello mondiale...

Io sono dirigente di una azienda americana con sede a Chicago.....settore bearings....posso dirvi che messi sui piatti della bilancia, la ns realtà' e quella usa, non sono neanche lontanamente paragonabili! In tutto il globo esistono lati positivi e negativi ma i ns sono degni di nota e la "paura" tutta made in italy, di confrontarsi con il mondo, emerge nella sua pienezza.

Io ho sempre creduto che la volontà' è la capacita' personale, possano fare la differenza, in ogni campo professionale, ma nella nostra penisola tutto ciò' assume un contorno a tinte fosche, perchÃ' queste qualità' non sono valorizzate....anzi, se sei particolarmente capace, dai fastidio al fantoccio messo lì da qualche manina occulta...

In usa le possibilità' esistono ma hanno un prezzo, ci si deve dedicare anima e corpo....concetto del self Made man...perchÃ' nessuno regala nulla!....come mai, pero', loro hanno sempre voce in capitolo in tutte le vicende mondiali?....denigrare e' sbagliato, saper. Oliere il buono e'essenziale...

Quando sono negli usa mi sento libero di esprimermi, di lavorare e di cercare di migliorarmi...cosa estinta in italy...

Mi associo in pieno con Mr.Nigel....mio quasi vicino di casa....come si fa ad avere una visione futura in un paese in cui ogni volonta', passione...vedi la ns per le auto old style...capacita', viene annichilita per non fare sfigurare una pseudo classe manageriale penosa, che in un altro paese sarebbe costretta a lavare i cessi e non a millantare capacita' inesistenti....mi fermo qui perchÃ' sventola rabbia salire a tutta bile!

Non esiste il paese perfetto, esiste il paese che ti lascia esprimere, tentare la tua strada, provarci e lasciare Un piccolo segno del tuo passaggio...this is live!


Un abbraccio a tutti e keep in touch

All the best my friend

Alex

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#79
Citazione: 

 

A proposito, sto ancora in Italia ma il countdown è iniziato, a giugno si vola e spero stavolta sia quella definitiva!

 
 

Amerimark, non per farmi i fatti tuoi, ma visto che neparli apertamente... Perchè dici "spero stavolta sia quella definitiva!"

Ti sapevo, dal forum,  prima da una parte, poi a Miami  (città carisssimissima a meno di vivere nella periferia un po' bruttina), ora anche lí nulla? 

 

 

Tranquillo, nessun problema... praticamente siamo stati in Florida due mesi l'anno scorso proprio per vedere se poteva essere una zona che ci garbava non essendoci mai stati prima, e ci garba!! Io parlo di Miami ma in realtà nè Miami city nè SoBe le prendo in considerazione per viverci, piuttosto i suburbans residenziali distanti 10-20km o anche più dalla città, tipo Plantation, Pembroke Pines per intenderci chi conosce la zona.

Siamo tornati a sistemare tutte le cose in sospeso, lavoro, fare pulizia in casa, a vendere casa.

Torno ai motivi di una scelta del genere... ovvio se devo considerare SOLO il lavoro mi darei del pazzo da solo, ma come dicevo almeno per me la scelta non è solo lavorativa, e di scelta appunto si tratta, non tutti la pensano allo stesso modo ed io rispetto i punti di vista altrui, almeno finchè non sfociano in cose obiettive e non soggetive.

L'America offre opportunità a tutti, basta saperle cogliere, ovvio il mio obiettivo non è andare li e girare hamburger a 8 dollari l'ora, ho il mio progetto che spero presto o tardi di realizzare, non ho 500k $ in banca che mi permetteranno di fare una vita agiata da subito, sacrifici toccherà farne, ma se mai comincio a scalare questa montagna ma mi avvicinerò alla vetta, e la vedrò solo dalla vallata!!
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#80
posso chiedere una cosa a chiunque di voi si senta partecipe dal quesito che sto per sollevare?non prendetemi per stupido ma : 

 

come avete dato il via al  vostro personale progetto da realizzare negli states? come siete giunti a alla onclusione,QUESTO e il mio progetto? 

 

io ho una vita modesta...tra me e mia moglie guadagnamo al momento 3100 euro,e ogni mese abbiamo circa 1200 euro di spese (mensili e annuali ripartire mensilmente) ..i soldi da parte sono pochi,gli imprevisti ogni tanto li abbiamo anche noi....è pensabile con questa mia cruda realta ipotizzare un progetto che permetta un trasferimento? 

 

non ho eredita nascoste,non ho fondi sotto il materasso..non ho una casa di proprieta...ho il mio mestiere di falegname in una mano, ho il mio lavoro dal quale vivo nell altra, con piccole responsabilità ottenute dopo 10 di lavoro.

 

chiedo scusa se a qualcuno infastidisce che mi sono abbassato le mutande,ma penso sia una realtà molto comune nel mondo,nel forum non so...quindi non ho nulla da nascondere ...anzi...sono realista e mi piacerebbe un vostro parere sul creare progetti...

 

devo pensare che solo chi ha i 500k parte negli usa?

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