STORIA DI UN VIAGGIO
Per il capod'anno 2010 abbiamo deciso di starcene al caldo (l'anno scorso ci siamo congelati in Italia, dove le feste sono molto pi? sentite ed originali, ma il freddo sfianca), e di passare una decina di giorni al mare, dove abbiamo un appartamento; per essere precisi ad Ubatuba, stato di San Paolo.
Quest'anno ho preso la decisione di andarci in Lincoln Continental, ed ho voluto documentare il viaggio-avventura. La distanza tra dove vivo e Ubatuba ? circa 600 km. In tutto, in questi 10 giorni la Continental ha quindi percorso, senza mai un problema, 1.500 km.
Ma perch? fare un viaggio cos? impegnativo con un'automobile del 1976?
L'ho voluto fare per tanti motivi.
Il primo e pi? importante ? perche un'automobile, anche se d'epoca e da collezione, deve essere usata, e solo usandola la si pu? godere nelle sua pienezza. Un lungo viaggio ? poi il modo migliore di farlo (facendolo mi veniva in mente quello fatto da alcuni foristi con una Olds Custom Cruiser verso Capo Nord). Essere appassionati di auto d'epoca, ed usare la propria in modo cos? intenso, ? una vera soddisfazione. Al termine (sono rientrato ieri) ci si sente poi felici, come se si fosse raggiunto un obiettivo.
Un'altra ragione ? che sempre pi? raramente il mondo moderno ci permette di esprimere la propria individualit?, ? tutto oramai cos? pre-confezionato e scadenziato (le tasse, il lavoro, il conformismo, etc.)! A volte una passione ? evasione da questa realt? (spesso monotona), diventa celebrazione dell'individualit? e spesso anti-conformismo. Sono sicuro che a molti di noi piace sapere che, nel guidare un vecchio e cromato e colorato mastodonte made in USA, siamo diversi (ed in meglio, cio? pensiamo di esserlo) dalla massa dei motorizzati, tutta dentro delle scatole di sardine, tutte uguali o quasi, spesso grigie dentro e fuori; ? un po' il motivo del successo di auto come la Mini: diamo un po' di allegria alla vita, se possibile!
Insomma, guidare una Continental del 1976, crema e bianca fuori, marrone dentro, e sapere che probabilmente sono uno dei pochi a farlo, e che non vedo il mondo attraverso il parabrezza di un jelly-bean grigio plasticato di grigio, mi fa sentire pi? felice ed appagato. Mi fa sentire anche meglio della massa, od almeno mi d? questa sensazione: infantile, falso, ma la sensazione ? quella. E comunque, quando sfilavo sul lungomare, la citt? intera si voltava ed
ammirava!
Vi ? poi una ragione meno "romantica": eravamo in 5 pi? un cane, con un miliardo di cose: solo la Continental poteva essere all'altezza, con i suoi 5,95 metri di lunghezza ed un infinito bagagliaio...
Ecco quindi il "reportage" di questo viaggio-avventura.