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Versione completa: Il Duro di Detroit
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Sul numero di Novembre di Quattroruote ? pubblicata l'opinione di Bob Lutz riassumibile in questa sua frase: "La colpa della crisi americana ? dei bean-counters, i contabili che hanno rovinato un'intera industria".

Se lo avete letto, qual'? la vostra opinione?
Letto l'articolo e sono perfettamente d'accordo,e il discorso vale purtroppo per molti settori della vita e delle societ? moderna,quando invece del "Signor Ford" (per dirne uno) con le sue idee e i suoi principi ci si ritrova un consiglio di amministrazione freddo e impersonale con un branco di c@glioni dal colletto bianco che non capiscono una mazza di auto (o di liquori,vestiti,etc....) la frittata ? fatta......l'inizio della rovina di molte aziende ? stato proprio il passaggio da "azienda del signor X" con la sua storia,i principi che hanno mosso le idee,etc... a un lungo tavolo in cristallo pieno di frocetti neolaureati convinti di capire tutto e che, puntualmente, non capiscono assolutamente un c@zzo di quello che stanno facendo.

Il mondo ha bisogno di meno "esperti" e pi? cuore nel fare le cose,ma credo che ormai,nell'era del metalmeccanico con l' "ai-fon", di "feisbuc", dei "master in vattelapesca" sia dura......e visto come vanno le cose non mi sorprenderebbe affatto se tra una decina d'anni girassimo con pseudo "sistemi di mobilit? individuale" (come vogliono chiamare le auto) simili a pistelli di gomma o se scoprissimo che sar? "economicamente conveniente" cagarsi addosso piuttosto che consumare le scarpe per arrivare fino alla tazza...

Guest

Forse sono semplicemente cambiati i tempi. Forse un'azienda di grandi dimensioni comandata da un padre-padrone non e' piu' proponibile. Quando parliamo di Ford parliamo di un mondo produttivo distante anni-luce dal mondo di oggi. Non dico che la chiusura di molte industrie ad opera dei conta-fagioli sia giusta, dico solo che forse ogni cosa ha il suo giusto tempo per proliferare ma poi, invitabilmente, il suo (forse) giusto tempo per il declino, almeno per come era conosciuta.
Pi? che il discorso di padre padrone il problema di oggi ? che troppe cose vengono fatte solo ed esclusivamente per convenienza,per carit? se si ? nel commercio ? giusto,ma se non c'? pi? un "tucker" della situazione che ,contro tutto e tutti, smadonna nel garage di casa sporco di olio e grasso per fare una cosa in cui crede davvero arriveremo ad un punto in cui non ci appassioner? pi? nulla,e rischiamo di diventare solo una manica di debosciati-annoiati-ecocompatibili,? vero che i tempi sono cambiati sta ad ognuno di noi giudicare se in meglio o in peggio,il giorno che per necessit? economiche dovessi girare con una tata nano lo farei....credo....ma ogni mattina prima di accenderla mi sputerei in un occhio da solo
Non ho letto l'articolo su Quattroruote, ma non concordo.



Devo inoltre aggiungere che Bob lutz ? il manager di Detroit che pi? disprezzo in assoluto. In questo caso la penso esattamente come Iacocca, che lo considerava un "fake": Lutz si ? sempre tacciato per un esperto di prodotto, ma non ha mai presentato o immaginato un prodotto decente. Basta vedere cosa ha fatto dell'Impala, o della Pontiac, che ha chiuso dopo che lui l'ha lordata di prodotti orribili (altro che bean counters). Sicuramente uno dei motivi per cui le tre grandi sono collassate ? perch? gente come lui le ha dirette.



Tra l'atro i bean counters hanno da sempre avuto lo stesso livello di "potere" a Detroit (ed in tutte le aziende, automobilistiche o no) sia negli anni d'oro sia che negli anni di crisi (anzi forse di pi? negli anni d'oro), quindi....



Il vero motivo? per me ? solo uno, e ne parlo [url="https://www.usacarsforum.it/forum/index.php?showtopic=13146&st=0"]qui, messaggio #10[/url]
Credo comunque che pi? che su Lutz funnycar si aspettasse un'idea sul contenuto dell'articolo (Lutz parla ma forse ? pi? facile dare consigli che seguirli....),negli anni d'oro quando c'erano soldi/ricchezza/prospettive provenienti dalla grossa spinta "produttiva" della seconda guerra mondiale era necessario azzeccare i modelli ma la gente aveva possibilit? e liquidi,e forse avrebbe comprato comunque di tutto,oggi il consumatore (almeno parlo per me ma anche da addetto al settore) o ragiona molto razionalmente (e allora si compra forse la multipla a metano) o cerca un potente stimolo emotivo per spendere,ecco perch? auto forse poco razionali ma molto emotive (l'X6 per dirne uno ma anche l'azzeccata ford kuga,la mini etc...) hanno successo,magari limitato nel tempo ma possono spingere i clienti potenziali a tirare fuori i soldi dal materasso o da quella fogna mangiasoldi chiamata "finanza" per acquistare oggetti che appaghino il nostro ego.

I bean counters degli anni 50 avevano secondo me vita facile visto la situazione generale,ma gli stessi personaggi in un contesto pi? nero possono dare una mazzata definitiva,limitando a tal punto i progettisti da fargli partorire auto assurde,brutte,malfatte ma user friendly.....l'automobile non si pu? solo "razionalizzare",penso che con questa affermazione non si possa essere in disaccordo,e non ? un caso se molti di noi preferiscono d'estate bollire dietro il volante di una muscle car che vibra come un martello pneumatico piuttosto che andare in giro con una croma....e secondo me c'? una leggera tendenza a riscoprire i fattori emozionali,anche nelle citycar o nelle medie che si presentano con design pi? azzardati rispetto a qualche anno fa.

Parlando ad esempio proprio della Mark V che anche tu mbar conosci bene nel 1979 era rimasto quasi l'unico (o forse proprio l'unico) dinosauro con dimensioni extralarge e consumi da petroliera,nonostante questo proprio in quell'anno surclass? la rivale caddilac che present? modelli pi? piccoli e forse un pelo meno emotivi....secondo me i bean counters (che saltano con disinvoltura da una casa automobilistica a una multinazionale che produce preservativi) prima di avvicinarsi al mondo delle 4 ruote dovrebbero frequentare per qualche anno certi raduni che dico io,altro che il Master in inghilterra....
In ogni caso non cambio il mio parere. Alla domanda di Funnycar: '"La colpa della crisi americana ? dei bean-counters, i contabili che hanno rovinato un'intera industria".

La mia risposta ?: "No. La colpa ? di gente come Lutz. Cio? non dei contabili, ma dei Product Managers e di coloro che definirono le strategie. Non dei bean counters."
Citazione:Parlando ad esempio proprio della Mark V che anche tu mbar conosci bene nel 1979 era rimasto quasi l'unico (o forse proprio l'unico) dinosauro con dimensioni extralarge e consumi da petroliera,nonostante questo proprio in quell'anno surclass? la rivale caddilac che present? modelli pi? piccoli e forse un pelo meno emotivi....secondo me i bean counters (che saltano con disinvoltura da una casa automobilistica a una multinazionale che produce preservativi) prima di avvicinarsi al mondo delle 4 ruote dovrebbero frequentare per qualche anno certi raduni che dico io,altro che il Master in inghilterra....

Ma non sono stati i bean counters ad ammazzare auto come la Mark V, anzi! Loro le avrebbero tenute, perch? vendevano.

Lutz ? uno di quelli che ha ammazzato queste automobili, nel suo caso specifico cercando di inseguire un "eurofeeling", prima in Ford, poi Chrysler e poi in GM.



Proprio relativamente alla Ford, ? stato Lutz che ha originato quell'aborto stilistico che era la Sierra, che stravolgeva tutto ci? che era Ford fino in quel momento. Trasfer? l'egg design in USA, addirittura cre? la marca Merkur vendendo la Scorpio tedesca sotto la nuova marca americana (che grazie al cielo chiuse), oltretutto facendola divenire il riferimento per i futuri modelli di lusso della Lincoln. La morte della nostra casa Lincoln-Mercury inizi? proprio grazie alla bella idea di Lutz, di abbandonare le carrozze cromate che avevano fatto fino ad allora e sostituirle con delle uova di plastica grigia. Distrutto il brand, vol? in Chrysler, ma oramai il danno era fatto. Mai pi? la marca si recuper?. Altro che bean counters!
Anche secondo me ha ragione mbar. Non ho letto l'articolo di Quattroruote, ma sono i product manager che fanno fallire le societ?.

Puntualmente a fine anno assieme alla direzione vendite presentano un budget per l'anno successivo al consiglio di amministrazione, che con le loro novit? faranno salire l'utile del 30% diminuendo i costi del 20%. Brindisi di Natale e champagne costossimo su poltrone in pelle umana alla Fantozzi.

Poi se l'idea va bene l'azienda cresce e il product manager diventa un dio (vedi Steve Jobs - Apple negli ultimi anni).

Se l'idea ? una cagata l'azienda fallisce, i bean counters sono il capro espiatorio e vengono silurati assieme agli operai, e i product manager si ritirano con una buona uscita da aver vergogna (ma senza vergogna) assieme a quelli del consiglio di amministrazione e alla direzione vendite su qualche isolotto del Pacifico.
Anche perch? la funzione dei bean counters ? sempre una posizione di staff, di supporto alle decisioni, e di analisi. Dubito che un contabile abbia mai preso una decisione in una grande Corporation, e di sicuro mai sul prodotto. Ma chi sbaglia ed ha il potere ? poi chi scrive la storia: ? Lutz che intervistano, mica un banale contabile. E Lutz che dice: "Io? ho presentato delle cagate pazzesche come prodotti, ma mica ? colpa mia. Erano i ragionieri che mi hanno fatto sbagliare (sono nefaste le loro influenze, contano contano e mi fanno sbagliare), sono gli operai che non sanno assemblare, ? il giardiniere che non sa tagliare l'erba.".
[quote name='mbar' post='318106' date='4/11/2010, 14:43'], ? il giardiniere che non sa tagliare l'erba.".[/quote]





e' l'erba che continua a crescere.....
Forse ho frainteso la definizione di bean counters,l'avevo interpretata non come contabile in senso stretto ma come i rampanti "marketing oriented" che pullulano nei cda delle aziende e che misurano partendo dal dollaro e non dal prodotto,e questi sono sicuro che influenzano lo sviluppo di prodotti e idee buone,lo dico con cognizione di causa.....un tizio X pu? anche avere l'idea di una macchina eccellente ma poi la sua idea deve essere sostenuta e approvata da gente che il pi? delle volte non ha o a perso il tatto del mercato.

Su un recente numero di hemmings Muscle Machines di poco fa c'era proprio un articolo su lutz e sui bean counters,stasera vado a cercarlo
OK mbar! :omino:

Purtroppo, per?, in passato si affrontavano le crisi "sforzandosi" di andare incontro alle esigenze dei Clienti. Se nei dintorni della crisi del 1929 si sono prodotte macchine che, ancor oggi rappresentano veri capolavori, dall'altra parte si offrivano vetture economiche ed affidabili. Poi chi non aveva i soldi si arrangiava come poteva. Purtroppo questa diversificazione non ? pi? compresa e probabilmente le Aziende non capiscono e non valutano a sufficienza l'importanza dei designer, degli ingegenri; i bean-counters superano l'autorit? (a mio parere sempre pi? necessaria) di chi ha il compito del progetto sotto il profilo estetico, ergonomico e tecnico. Alla fine non si accontenta pi? il Cliente.
[quote name='funnycar' post='318160' date='4/11/2010, 17:20']Purtroppo questa diversificazione non ? pi? compresa e probabilmente le Aziende non capiscono e non valutano a sufficienza l'importanza dei designer, degli ingegenri; i bean-counters superano l'autorit? (a mio parere sempre pi? necessaria) di chi ha il compito del progetto sotto il profilo estetico, ergonomico e tecnico. Alla fine non si accontenta pi? il Cliente.[/quote]



Proprio quello che volevo dire...
Citazione:Forse ho frainteso la definizione di bean counters,l

hai frainteso. Bean counter ? il soprannome che in America danno ai grigi contabili, o meglio ragionieri. Nulla a che vedere col marketing.
Citazione:i bean-counters superano l'autorit? (a mio parere sempre pi? necessaria) di chi ha il compito del progetto sotto il profilo estetico, ergonomico e tecnico.



eheh certo, questo ? quello che dice Lutz. Lui decide, ma la mano maltusiana dei ragionieri, che "superano" la sua autorit?, l'hanno bloccato e gli hanno fatto proporre le schifezze che hanno affondato tutte e tre le grandi.