Usa Cars Forum - Dreams on Wheels

Versione completa: Hot rods, hot rodders ed hot rodding
Al momento stai visualizzando i contenuti in una versione ridotta. Visualizza la versione completa e formattata.
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28

Guest

le "track roadsters" erano auto che partecipavano a gare ufficiali con sponsor eccetera un po come dire le nostre odierne formula 1 e simili?
Negli anni 40 e 50, le cose erano un po' diverse. Lo sponsor era il demolitore o il parts shop sotto casa, o l'amico meccanico. Non tutto era come adesso.

Guest

beh si, ovviamente rapportato ai tempi che furono,

per? era quello il senso?

Un auto con dietro una squadra pi? che un appassionato a cui piace sporcarsi le mani di grasso?
Con questi dubbi siamo entrati, di prepotenza, negli anni quaranta.

Ma, visto che abbiamo un pochino divagato, ?, forse, meglio riassumere.

Fino al 7 Dicembre 1941, Pearl Harbour e l'entrata in Guerra degli USA, gli hot rodders avevavo scoperto l'acqua calda: con i pochissimi mezzi a disposizione imitavano i Costruttori di "auto da corsa", come si diceva allora. Intendiamoci, non voglio (e non potrei, neppure se volessi) sminuire ci? che gente con pochi dollari, relegata nel "cortile della spazzatura" (junkyard) come dicevano gli adulti, e senza la bench? minima base teorica, riusc? a fare.

In pratica si era scoperto che la sezione frontale doveva essere ridotta e che era meglio avere pi? potenza sotto il cofano. Con la Ford model T e con la Ford model A, con il 59-A o lo stovebolt (Chevrolet) vorrei vedere uno di noi... Dire che si trattava di entusiasmo dei pi? e di arte di arrangiarsi ? gi? molto. Per questo motivo sostengo che lo hot rodding in generale si basa su ingenuity (arte di arrangiarsi), craftmanship (abilit? manuale) e trial and error (se non funziona prova un'altra soluzione e continua cos? come Thomas Alva Edison, il quale per trovare il filamento giusto della lampadina prov? pi? di mille materiali diversi, prima di scoprire il tungsteno).

Gli unici teen-agers che potevano contare su un minimo di organizzazione (come la intendiamo noi oggi) erano quelli che correvano sugli ovali. Perch? il Reparto Esperienze Speciali della Ford pensava alle "streepped Tees" iscritte da Frank Kulick ad ogni gara possibile ed immaginabile, di concerto (segreto) con un grandissimo numero di Clienti sportivi, la maggioranza dei quali aveva in mente un unico obbiettivo: Indianapolis 500.

Quasi tutte le elaborazioni, le quali a partire dal 1916 potevano prevedere anche doppio albero a cammes in testa, quattro valvole per cilindro, doppia accensione e rapporti di compressione che arrivavano a 17:1 (metanolo il carburante) con testata emisferica, erano pensati per "quella" gara da disputarsi il Labour Day. Chi non volesse credere dovr? recarsi al Bill Smith Speedway Motors Museum, sito a Lincoln, Nebraska, dove si possono ammirare, oltre a un numero incredibile di parti meccaniche (molte di pi? quelle stivate nei magazzini, in attesa di restauro) anche vetture complete quali le midgets ed i (o le) roadsters.

Per questo semplicissimo motivo le "track roadsters", o vetture da ovali, erano quelle pi? preparate e le meglio rifinite (scusate l'accento romanesco...).

Logico che questo tipo di sponsorizzazione mascherata consentisse anche di passare in carrozzeria prima di presentarsi alla parata sul "brick-yard" (cos? era chiamata Indianapolis quando, dopo il 1911, fu pavimetata in mattoni: tre milioni di mattoni!).

Le cose erano destinate a cambiare radicalmente con la "chiamata di leva" o gli arruolamenti volontari dopo lo scoppio (anche per gli USA) della Seconda Guerra Mondiale. Durata (1941-1945) circa sessanta mesi, durante i quali gli ex teenagers furono obbligati, dalle circostanze, ad imparare ogni pi? recondito segreto del motore a combustione interna e di tutti gli apparati ausiliari sistemati su un carro armato, su una motosilurante o su un velivolo da trasporto truppe.

Per capirci: la Holley produceva oltre il cinquanta per cento dei carburatori montati sugli aerei della U.S.A.F.; la Packard motorizzava con i suoi dodici cilindri indifferentemente le motosiluranti della US Navy ed i caccia aerei Mustang P 51 A (prima serie) mentre la Ford produceva decine di migliaia di jeeps, su licenza.

Di ritorno in patria l'ex-teenager poteva credere, a ragione, che il Ford V8 della serie 60 potesse essere "swapped" (trapiantato) sul telaio di qualsiasi cosa, visto che il sergente Wally Parks aveva compiuto quell'operazione nelle Filippine, in teatro di guerra, in zona di combattimento.

Per il dopoguerra aspettiamo almeno mezza giornata ancora.

funnycar
Il dopoguerra (1945-1949) ? un periodo cruciale e, contemporaneamente, straordinario per lo sviluppo dello hot rodding.

Chi ha testimoniato, scrivendo di ci? che capit? in quegli anni, dice semplicemente: "c'era una generale ed epidemica voglia di ritornare a correre".

In effetti le conoscenze tecnico-pratiche degli ex teenagers erano aumentate, raggiungendo un livello "quasi universitario" ed in pi? quasi tutti potevano contare su un piccolo gruzzolo derivante dalla paga del periodo di ferma: un elemento da non sottovalutare.

E' importante perch? in questi anni inizia la definizione precisa del "fenomeno di costume" e, contemporaneamente, si delineano le tendenze per il futuro, ovvero le "discipline" sportive.

Gi? nel 1944, a Guerra ancora in atto, nei dintorni di Tamecula, su una strada di campagna (country road), i Soci del San Diego Roadster Club sfidano quelli dei Road Runners in una gara breve, con partenza da fermo, riesumendo altri tentativi che si dice risalgano al 1938, quando i "racers" sui dry-lakes effettuavano tornate di prova contro gli avversari per saggiarne presumibilmente le potenzialit?: sono gli albori nebulosi della drag race.

Nel 1945 Bozzy Willis, Presidente della S.C.T.A., riapre l'attivit? dei meetings di velocit?.

Il 14 Dicembre 1947, in una sala dello Streamline Hotel di Daytoba Beach, viene fondata, su iniziativa di Bill France Senior, la National Association for Stock Car Auto Racing, subito rinforzata da 600 iscritti (ex moonshiners nella stragrande maggioranza, ma si ? saputo molto tempo dopo...).

Il primo Gennaio 1948 esce, con una tiratura di 10.000 copie, HOT ROD Magazine, esaurito in due settimane, al prezzo di 25 cents.

Nel 1949 risulta gi? operativa la Santa Barbara Acceleration Association, i cui Soci, comunque, corrono anche ad El Mirage.

Gi? a Maggio 1945 il "rotocalco" per famiglie "LIFE" tentava di spiegare ai lettori che cosa fosse uno "hot rod" e che cosa facessero a bordo di questo veicolo i teenagers.

E' in questo quinquennio che due tendenze opposte sembrano dominare due diversi tipi di "amante della velocit?": quello iscritto ad un Club e gli "altri": questi ultimi ritornano ad essere protagonisti delle cronache (Los Angeles Gazette) e nei verbali della S.C.T.A. per la riscoperta delle sfide "Three lights for a pink slip" (c'? una discussione sulla traduzione di questo termine) disputate sui Viali di Los Angeles.

Si inizia a dar peso ai giudizi espressi dall'opinione pubblica e un P.R. della Metro Goldwin Mayer, Robert E. Petersen, di origine danese ed Editore di HRM, suggerisce un lavoro di avvicinamento dei Clubs alle Autorit? Civiche proponendo la prima esposizione di hot rods che si terr? nella Caserma della Los Angeles Armory con un afflusso di pubblico contato in 55.000 visitatori, a Gennaio 1948.

Street, dry lakes, drag race, custom cars e "stock cars" nascono tutti in questo quinquennio.

funnycar
1949: "l'anno del sale" secondo l'antico Calendario Cinese.

Tutta l'attivit? degli hot rodders ? puntata al raggiungimento di un obbiettivo a lungo accarezzato e dovuto al degrado delle superfici dei dry lakes, ormai frequentate settimanalmente da dozzine di auto: si deve puntare ai Bonneville Salt Flats, settecento miglia a nord di Los Angeles, situati su un altipiano di oltre 1200 metri di quota.

Bozzy Willis, Petersen, Parks ed altri si mettono in contatto con la Camera di Commercio di Salt Lake City ed incontrano Blair Lamus ed Ab Jenkins.

La Speed Week organizzata da Jenkins da moltissimi anni, dopo un sopralluogo, ?, finalmente aperta agli hot rodders.

Ad Agosto quasi centocinquanta veicoli di ogni tipo assaggiano "The Salt", scritto, da quel momento in poi, con "capital letter" in segno di riconoscenza e profondo rispetto!

Sono dieci o dodici miglia assolutamente piatte soltanto al mattino e da allora rappresenteranno "il Paradiso in Terra" per ogni hot rodder che si rispetti.

funnycar

Guest

e qui mi vengono in mente parole tipo "so-cal" o frasi tipo "we went out of the chart" ... o sbaglio?
[quote name='venom_82' post='89396' date='30/10/2007, 15:07']e qui mi vengono in mente parole tipo "so-cal" o frasi tipo "we went out of the chart" ... o sbaglio?[/quote]

SoCal va bene ma "We went out of the chart" ? dopo..., dovuta a Big Daddy...
...leggendo del "new deal", mi ? venuta in mente l' immagine quest' annuncio di un model A deluxe del '31 che avevo trovato qualche anno f? e conservato appunto per il DETTAGLIO d' epoca...

spero si riesca a leggere lo storico sticker... :



[Immagine: ford%201931%20model%20A%20deluxe%20roosevelt.jpg]

Guest

Do il mio benvenuto a Funnycar :banana: !!! E' veramente un piacere e un onore leggerti, soprattutto per quelli che, come me, che sugli hot-rod sono ignoranti come un sasso !

Guest

:banana: Prima di tutto complimenti a questo bellissimo Topic che mi ha rubato veramente qualche ora di sonno...... Questa ? vera cultura, queste cose dovrebbero insegnarle a scuola!

Venerd? scorso su iniziativa di SkinnyBoy ci siamo riuniti, in orario di chiusura, nel Bar di un amico (che sta per targare una Buik Skylark mostarda) per vedere il documentario su Ed Big Daddy Roth, a parte aver mangiato di tutto a sbafo mentre il proprietario del Bar era preso dal video, devo dire che ? stato veramente strepitoso perch? nel documentario c'e' almeno mezz'ora introduttiva sugli Hot Rod dalla nascita con immagini di repertorio veramente uniche!

La cosa che mi ha veramente stupito ? che una buona parte degli ex militari preparatori delle prime Hot Rod sono stati ingaggiati dalla NASA come esperti di meccanica...... questa si che ? America!



Vi lascio un link dove ho approfondito ulteriormente, in memory of:



[url="http://www.chapel-of-memories.com/open/index.html"][Immagine: cmonin.jpg][/url]



Per il resto continuo a seguirvi senza disturbare ( <img src="https://www.usacarsforum.it/forum/images/smilies/confused.png" alt="Confused" title="Confused" class="smilie smilie_13" />archaha: ), voglio sapere tutto, :hahahah: so ignorantissimo in materia, spero perdoniate questa mia piccola incursione!



:omino:
Non siate tutti cos? timidi: gli interventi ed il contradditorio mi fanno piacere e vivacizzano la discussione. Grazie a chiunque ponga domande, proponga temi o fatti rilevanti.

The fabulous fifties.

Tre avvenimenti, in particolare, sono importanti perch? contribuiscono ad elevare il picco della parabola ascendente nell?affermazione dello hot rodding.

Il 2 Luglio 1950, su una pista di raccordo dell?aereoporto municipale di Santa Ana (sempre Los Angeles) C.J. ?Pappy? Hart e Frank Stillwell inaugurano la prima drag strip commerciale della storia: le attrezzature comprendenti tribune, rudimentale tower per il cronometraggio e lo speaker (un certo Don Tuttle), vengono montate il Sabato mattino e smontate la Domenica sera per non disturbare i voli commerciali in settimana.

Il 13 Marzo 1951 Wally Parks, Marvin Lee, Akton Miller e G.H. "Tiny" Snell si riuniscono al Tam O?Shanter Inn di Glendale e, constatato che i precedenti interlocutori sono assenti da pi? di un anno, fondano seduta stante la National Hot Rod Association che incontra quasi subito i consensi e le adesioni di 125 Hot Rod Clubs ed adotta il motto ?Dedicated to Safety?.

Il 16 Dicembre 1953 l?ingegnere Zora Arkus Duntov scrive ai vertici della General Motors (per la precisione a Mr. Maurice Olley) il suo ?memorandum? intitolato [color="#FF0000"]?THOUGHTS PERTAINING TO YOUTH, HOT RODDERS, AND CHEVROLET?.[/color]

Uno sguardo ?critico? a queste tre date, ai fatti accaduti ed alle future conseguenze permettono di affermare, senza ombra di dubbio, che lo hot rodding ?, ormai, riuscito ad affermarsi, ad entrare nel vissuto quotidiano e ad influenzare, addirittura, le scelte di un colosso industriale: in altri termini hot rodding, con gli anni cinquanta, diventa quello che io, oggi, chiamo ?fenomeno di costume?.

funnycar
Sono passati oltre cinquant?anni dal 10 Ottobre 1901 e da oltre trenta i teenagers americani si dedicano a coltivare un interesse non certo passeggero per i mezzi meccanici: non si tratta pi?, o soltanto, di smontare particolari, raggranellare i dollari risparmiati per comperare un paio di carburatori e correre per capire quale sia il limite ultimo di una certa combinazione.

Ci sono i time-slip rilasciati dalla SCTA, ci sono gli Sceriffi che si occupano di far assegnare un aeroporto non pi? usato ai Clubs della Contea, c?? un periodico che diffonde ed approfondisce le nozioni tecniche apprese sotto le armi, ci sono Service Clubs (tipo il Lions? Club) che vorrebbero costruire una pista, ci si rende conto che il record di velocit?, detenuto dalla Auto Union (tedesca) con un progetto costato mezzo milione di dollari, ? a portata di mano grazie a gente che ne ha scopiazzato empiricamente le linee ed ha portato vicino alle 200 mph un ?flathead? reperibile sotto il cofano di centinaia di migliaia di vetture normalmente circolanti.

E?, od ? diventata, una ?cosa seria?. Madri di famiglia, poliziotti e meccanici ?tradizionalisti? non pensano pi? che ?hot rod? sia un?espressione triviale, Sindaci e Sceriffi, Consigli Comunali e le prime TV locali si interessano del fenomeno, soprattutto quando (1954-1956) una ridicola carovana formata da una station wagon e da una roulotte stracariche di ?strani marchingegni? arrivano in citt? e si mettono a controllare le vetture iscritte alle gare disputate sull?ex aeroporto dell?Aviazione militare appena fuori citt?. Non ? pi? una moda relegata nei deserti del South California, non sono pi? soltanto i moonshiners a ?correre in tondo?, ci sono belle auto, un po? strane per la verit?, che circolano disciplinatamente ed indisturbate sulla Main Street ed altre, sempre pi? numerose, che corrono e circolano come se niente fosse, cos? come sono, o come erano, appena acquistate.

Ecco: qui si deve riflettere.

Ho sentito dozzine di appassionati lamentare l?impossibilit? (? solo un esempio) di frequentare un raduno a pi? di cento chilometri dalla citt? di residenza ?perch?, altrimenti, la mia ????? si rompe, fuma il radiatore, rischio di fondere?.

Pensate sia normale una cosa del genere?

funnycar

Guest

Funnycar,

scusa il disturbo ma volevo farti i complimenti per le tue fantastiche rubriche.

Dovresti proporre a Cruisin' uno spazio sulla rivista dove pubblicare questi articoli cos? interessanti.



Ora devo salutarti perche' ho un appuntamento.

Spero che domani possano ripristinarmi la rete internet, ora sto da un amico, cosi potro continuare a leggere i tuoi topic.



Pero' tornero ogni tanto a romperti le scatole con qualche piccolo intervento.



Buona serata

?kinnyBoy
[quote name='?kinnyBoy' post='89787' date='31/10/2007, 21:57']Funnycar,

scusa il disturbo ma volevo farti i complimenti per le tue fantastiche rubriche.

Dovresti proporre a Cruisin' uno spazio sulla rivista dove pubblicare questi articoli cos? interessanti.[/quote]

Non leggi Cruisin'?

Lui ha gi? uno spazio sulla rivista!









O era una battuta? :winns:
Skinny, Franco aka Funnycar , gi? collabora con Cruising.
[quote name='?kinnyBoy' post='89787' date='31/10/2007, 21:57']Funnycar,

...omissis...

Ora devo salutarti perche' ho un appuntamento.

...omissis...

Buona serata

?kinnyBoy[/quote]



OK: domani vogliamo sapere TUTTI come ? andato l'appuntamento!

Guest

Forse ? gi? qui che si comncia a perdere un po lo spirito del vero hot rodder e diventa un fenomeno dove non ? pi? la polvere sulla carrozzeria a fare "fico", ma piuttosto colori sgargianti e cromature? e magari per questo motivo la paura di rompere delinea il fatto che non c'? pi? tanto la voglia,almeno per i pi?, di sporcarsi le mani

Guest

Complimenti davvero!! :winns: :ghghgh: :ghghgh:



Sono veramente entusiasta di questo topic, dato che sono totalmente ignorante in materia e i primi rudimenti me li sono proprio fatti leggendo i tuoi articoli su Cruisin.



Grazie, sto cominciando a vedere certe cose sotto un'altra luce.

Guest

[quote name='Carpa' post='89534' date='30/10/2007, 23:34']Do il mio benvenuto a Funnycar :ghghgh: !!! E' veramente un piacere e un onore leggerti, soprattutto per quelli che, come me, che sugli hot-rod sono ignoranti come un sasso ![/quote]



Quoto in pieno Carpa. Mi sto dedicando un'oretta al giorno per leggerti. E ho anche visitato il tuo vastissimo e completissimo sito! :ghghgh:

Finir? che mi stampo tutto e me lo leggo con calma, perch? con lo schermo antidiluviano del PC sto mettendo a dura prova i miei occhi...gi? son ciecato di mio! :winns:
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28